Villaggi indigeni, vulcani, cascate, foreste, vette innevate e spiagge tropicali abitate da animali rari: l’Ecuador è tutto questo e non solo
Quito
La capitale dell’Ecuador è considerata una delle più belle città
Tra le cose che vale la pena visitare ci sono il centro vecchio, con le sue case bianche con tegole rosse, il Monastero di San Francisco del XVI secolo, la chiesa più antica dell’Ecuador, la cattedrale, il vicolo della Ronda, perfettamente conservato dal periodo coloniale, l’Avenida Amazonas nella parte moderna della città, e non ultima El Panecillo, la collina con la statua della Vergine di Quito, che regala una splendida vista. Ai piedi della collina c’è un interessante mercato indios.
Ma gli amanti dei mercati tipici devono dirigersi in un’altra città per visitarne uno d’eccezione. È Otavalo (a circa 3 ore di distanza di autobus da Quito) ad essere famosa per il suo mercato del sabato, nato centinaia di anni fa. Si vendono oggetti di artigianato, vestiti, sciarpe, poncho e tappeti fatti con i telai tradizionali. Si tratta di un luogo che pullula di colori, suoni e venditori in abiti tipici. I prodotti degli otaveleños sono famosi e venduti in tutto l’Ecuador, in America e in Europa.
A est di Quito, sulla strada che porta al lago Agrio meritano una visita le cascate di San Raffael.
Cuenca
A sud della capitale, a oltre mille chilometri di distanza, c’è Cuenca, la terza città in ordine di grandezza dell’Ecuador, tra le più piacevoli da visitare. È stata fondata dagli spagnoli nel 1557 e il suo centro storico è pieno di edifici appartenenti a quel periodo. Da qui partono le escursioni per visitare la fortezza inca di Ingapirca, la rovina precoloniale meglio conservata dell’Ecuador. Cuenca è situata a sud di Quito, a un giorno di autobus, ma ci sono anche voli interni che collegano Quito a Guayaquil, città più vicina a Cuenca e maggiore centro economico del paese.
La strada che da Quito porta verso sud è chiusa tra le imponenti cime di due catene montuose parallele, che annoverano nove delle dieci vette più alte del paese, tra cui Antisana (5705m), Cotopaxi (5897m), Chimborazo, (che con i suoi 6310m si aggiudica il primato di montagna più alta dell’Ecuador). È un vero piacere per gli occhi percorrere la Panamericana, la strada che attraversa questa vallata dai panorami mozzafiato. Metà della popolazione del paese si è stabilita qui per coltivare la terra. I villaggi indigeni (molti raggiungibili solo a piedi), sembrano usciti da un film, perché lì lo stile di vita sembra essersi fermato secoli fa.
C’è poi un Ecuador più selvaggio, adatto agli amanti della natura appassionati di ecologia, di animali esotici e di avventure. È l’Ecuador della giungla, delle pianure del Bacino delle Amazzoni, dei parchi nazionali come quello di Sangay e delle isole Galapagos, patrimonio naturalistico inestimabile del paese e dell’umanità e per questo protetto dal turismo indiscriminato. Ma a questo Ecuador dedicheremo un viaggio a parte…
Antonia Ilinova