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Il portale dell'immigrazione e degli immigrati in Italia

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“Return Information Project and vulnerable groups”

Progetto promosso da Cir. Un invito alle comunità di Ghana, Egitto e Camerun in Italia Il Consiglio Italiano per i Rifugiati CIR-Onlus, in collaborazione con alcune associazioni europee attive nel settore dell’immigrazione e asilo CIRE (Belgio), Caritas Internazionale (Belgio), Accem (Spagna), Danish Council for Refugees (Danimarca) e sotto il coordinamento del Flemish Council for Refugees, è impegnato nelle attività del progetto Return II  “Informazioni sul Ritorno e Gruppi Vulnerabili”. Il progetto, che è iniziato nel gennaio 2008 e durerà 18 mesi, è sostenuto dalla Commissione Europea nell’ambito del programma “Return”.

 

Obiettivo principale del progetto è porre nella giusta attenzione il tema del rimpatrio volontario presentandolo come una delle possibili soluzioni per gli stranieri che si trovano in Europa in condizioni di soggiorno irregolare, che preclude loro ogni opportunità di integrazione: partire dalla ricerca e diffusione di informazioni oggettive e mirate sui paesi di rimpatrio per facilitare la scelta  delle persone interessate, a ritornare volontariamente nei  propri paesi di origine.

 

Questo obiettivo verrà raggiunto attraverso diverse attività: in primo luogo attraverso un’attività di ricerca sui Paese di origine volta a verificare la sussistenza delle condizioni necessarie a garantire un rimpatrio in condizioni di piena sicurezza e dignità personale; in secondo luogo attraverso un confronto diretto con le comunità straniere; infine attraverso la formazione specifica sul contesto normativo e operativo agli operatori legali e sociali che lavorano a sostegno di immigrati e rifugiati.

 

Il CIR, in particolare, ha scelto di lavorare in Italia con 3 paesi di possibile rimpatrio: Ghana, Camerun ed Egitto. Gli altri Paesi coinvolti dai partner progettuali sono per l’Africa: Algeria, Repubblica Democratica del Congo, Guinea, Marocco; per l’Europa dell’Est: Albania, Armenia, Bosnia Erzegovina, Croazia, Georgia, Macedonia, Montenegro, Russia and Serbia; per il Sud America: Argentina, Ecuador, Venezuela.

 

L’attività di ricerca verrà svolta attraverso missioni in loco in modo da verificare, insieme alle associazioni locali, se esistono condizioni sostanziali per permettere agli stranieri presenti in Europa di rimpatriare. Questo si traduce nel constatare se vengono garantiti un sicuro accesso al territorio e la tutela personale; se esistono le necessarie opportunità di reintegrazione, prime tra tutte l’accesso all’alloggio e al lavoro; quale è il livello delle garanzie date dal sistema sociale, anche in termini di servizi sanitari ed educativi. Tale attività verrà portata avanti insieme alle ONG che lavorano sul territorio. Questa specifica attività avrà inizio, per l’Italia, con una prima missione  in Camerun che si svolgerà dal 20 al 27 aprile. Nei mesi di maggio e giugno, invece, saranno condotte altre due missioni rispettivamente in Ghana e quindi in Egitto.

 

La diffusione delle informazioni sulle condizioni di vita nei paesi di rimpatrio alle persone interessate è sicuramente un aspetto centrale del progetto. Riteniamo a tal fine ineludibile un’attività di confronto diretta con le comunità di stranieri presenti in Italia, organizzate in associazioni e/o gruppi informali mirati a garantire servizi specifici agli appartenenti. Questo confronto permetterà infatti di raggiungere capillarmente anche gli stranieri presenti sul territorio e presentare loro lo strumento del rimpatrio volontario che si può configurare, quando le condizioni prima descritte vengono garantite, come una alternativa alla condizione di irregolarità. Vogliamo però sottolineare che qualsiasi contatto preso in questo contesto non verrà utilizzato per nessun tipo di segnalazione né di censimento delle persone. Non sono, inoltre, disponibili contributi finanziari diretti alle persone che scelgono di avvalersi del rimpatrio.

Se da una parte vogliamo coinvolgere le comunità per veicolare in maniera capillare le informazioni, dall’altra vogliamo anche potenziarne le capacità attraverso sessioni informative specifiche non solo sul rimpatrio ma anche garantendo informazioni circa lo status e le condizioni di vita dei migranti in Italia (diritti e tutele che ne discendono). Infine, insieme alle comunità selezionate verrà elaborata sulla base di criteri definiti una metodologia comune per il recupero delle informazioni sui paesi d’origine e di rimpatrio.

 

Il lavoro di coinvolgimento in Italia delle comunità di stranieri dei paesi indicati è iniziato solamente di recente: sono stati avviati infatti i primi contatti con alcuni rappresentanti delle comunità dei 3 paesi scelti al fine di poterli coinvolgere attivamente nel progetto. Si prevede di interessare due organizzazioni/associazioni per ogni paese selezionato, che rispondano a criteri definiti e individuati dai partner sulla base degli obiettivi progettuali[1], con i quali verrà siglato un “service agreement”, ovvero un accordo di collaborazione che prevede delle attività specifiche da svolgere congiuntamente con il CIR.

 

Vogliamo quindi lanciare un INVITO PER LE COMUNITA’ DI STRANIERI DEL GHANA, EGITTO E CAMERUN, PRESENTI IN ITALIA: se sei un’associazione/organizzazione/gruppo informale che sta avviando delle attività informative e di supporto dirette alla propria comunità nazionale e vuoi fornire anche questo tipo di informazione, contatta il CIR.

 

 

 

 

Sito di progetto: www.cri-project.eu

Per ulteriori informazioni: www.cir-onlus.org

 

Per l’Italia contatta il Consiglio Italiano per i Rifugiati:

tel 06 69200114

fax 06 69200116

 

Persone di contatto:

Linda Sette, sette@cir-onlus.org

Maria Giovanna Fidone, fidone@cir-onlus.org

Raffaella Pascarella, pascarella@arifonline.it

[1] I criteri di selezione si basano sulla copertura territoriale, sul numero dei membri, le attività svolte e/o in svolgimento, il legame con il Paese di origine, la struttura organizzativa, la collaborazione con altre organizzazioni, i canali di comunicazione attivati, il possibile contributo che può essere garantito al Progetto CRI relativamente a raccolta e trasferimento delle informazioni necessarie e richieste

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