Collegate con gli Sportelli Unici, daranno informazioni e assistenza ai datori di lavoro, anche per correggere le domande. Protocollo d’intesa con il Viminale e il min. della Solidarietà Sociale
ROMA – Le associazioni dei datori di lavoro daranno informazioni a famiglie e imprese che hanno presentato domanda per i flussi e interverranno per sanare eventuali errori che ne ritardano l’iter.
Lo prevede un protocollo siglato ieri a Roma tra i ministeri della Solidarietà sociale e dell’Interno e le più importanti associazioni di categoria per accelerare i "procedimenti necessari per il rilascio del nulla-osta", "fornire informazioni ai datori di lavoro interessati" e "attivare le necessarie sinergie tra Sportelli Unici per l’Immigrazione ed Associazioni". Un’intesa che darà a Confindustria, Coldiretti, Confcooperative, Cna e a tutte le altre associazioni che l’hanno sottoscritta la possibilità di accedere, dietro delega del datore di lavoro, al sistema informatico dello Sportello unico.
Questa collaborazione dovrà essere resa operativa a livello locale con accordi siglati tra i prefetti e le associazioni territoriali. "Gli accordi cambieranno a seconda delle esigenze, potranno prevedere solo la consultazione telematica della pratica o anche un’assistenza a 360 gradi per tutti i datori di lavoro che lo chiederanno" spiega a Stranieriinitalia.it Romano Magrini, responsabile politiche del lavoro della Coldiretti.
Le associazioni potranno fare di più proprio nelle province dove la situazione è più critica a causa del gran numero di richieste presentate. In questi casi, anziché limitarsi a dire dove si è fermata la domanda, le associazioni potrebbero anche intervenite per sbloccarla, accelerando il lavoro dello Sportello Unico. "Le ipotesi di intervento sono tante – continua Magrini – ci può essere stata una digitazione sbagliata o un’acquisizione parziale del sistema telematico, e allora le associazioni potrebbero rettificare o completare la pratica".
Probabilmente le associazioni non lavoreranno gratia et amore dei. Secondo il protocollo firmato ieri lo Stato non sborserà un euro per la collaborazione, ma non è escluso che ai datori di lavoro, specialmente se non sono iscritti, le associazioni chiederanno un contributo per il servizio.
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Il testo del Protocollo d’Intesa
(7 dicembre 2006)
Elvio Pasca


