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Fini: “Italia sia patria anche per chi viene da lontano”

"Sbagliata l’assimilazione culturale, ma partecipino alla vita collettiva e facciano propri i valori della Repubblica" Roma – 20 agosto 2009 – "Il nuovo moderno e strategico impegno delle Istituzioni deve essere quello di far sentire l’Italia come patria anche a coloro che vengono da Paesi lontani, e che sono già o aspirano a diventare cittadini italiani".

Così Gianfranco Fini, in un intervento intitolato "Un moderno patriottismo" pubblicato dal mensile Formiche.

Secondo il presidente della Camera, "non si può chiedere a questi nuovi italiani di identificarsi totalmente con la nostra storia e con i nostri costumi. Sarebbe ingiusto e sbagliato pretendere di assimilarli nella nostra cultura. Per loro la Patria non potrà mai essere la terra dei padri".

"Però si può e si deve chiedere loro – sottolinea Fini – di partecipare attivamente e lealmente alla vita collettiva, di fare propri i valori della Repubblica, di condividere gli obiettivi di fondo della nostra società e di contribuire alla loro realizzazione".

"Si può e si deve suscitare passione civile e patriottismo nei nuovi italiani anche promuovendo la conoscenza, non solo della nostra lingua e delle nostre leggi ma anche della nostra storia, specie quella politico-costituzionale più recente" scrive il presidente della Camera.

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