Per giorni in balia del mare in burrasca, sono stati soccorsi e sbarcati in Sicilia. Boldrini (Unhcr): "Palleggiamento di responsabilità tra Italia e Malta" Ragusa, 26 ott. – È finita l’odissea degli oltre duecento migranti che hanno navigato per giorni su un barcone nel Mediterraneo in burrasca. Dopo essere stati trasbordati sui mezzi di soccorso, stanno sbarcando a Pozzallo, in provincia di Ragusa, ma secondo le prime notizie ci sarebbe anche un morto.
È ancora polemica sul mancato intervento di maltesi e libici, ma le autorità di La Valletta dicono che il barcone ha rifiutato i soccorsi. Intanto, era stato raggiunto e scortato dalla petroliera italiana Antignano, che però non poteva avvicinarsi troppo perché, con la sua mole, rischiava di entrare in collisione e affondarlo.
Ieri sera dal porto di Pozzallo erano partite due motovedette della Capitaneria di porto con medici a bordo, ma hanno dovuto fare rientro per il mare troppo agitato. Stamattina il barcone è entrato in acque italiane e sono nuovamente partiti i soccorsi dalla Sicilia.
"Non è stato soccorso da nessuno sia perchè le condizione del tempo e del mare sono difficili, sia perchè c’e’ stato di nuovo un palleggiamento di responsabilità. Per fortuna le cose sono andate bene, ma questo atteggiamento preoccupa fortemente perchè espone i migranti a maggiori pericoli" denuncia Laura Boldrini, portavoce dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati