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IMMIGRATI: CICCHITTO, CITTADINANZA NON E’ IL PROBLEMA PIU’ URGENTE =

      SERVE RAPIDA RIUNIONE ORGANI DEL PARTITO PER DEFINIRE LA LINEA

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      Roma, 27 nov. (Adnkronos) – ”E’ stata decisa l’apertura del
dibattito in Aula sulla legge per la cittadinanza senza che la
commissione Affari costituzionali abbia concluso l’esame dei progetti
di legge in questione: non si e’, pero’, tenuto conto dell’oggettiva
difficolta’ e complessita’ del provvedimento. In ogni caso
riesamineremo tutta la questione successivamente. Nel merito riteniamo
che e’ erroneo ritenere l’acquisizione della cittadinanza il problema
oggi piu’ urgente e rilevante anche per cio’ che riguarda la
condizione degli immigrati". Lo dichiara Fabrizio Cicchitto,
presidente dei deputati Pdl, che chiede una rapida convocazione degli
organi del partito per "definire la linea" in materia.

      "Su questo terreno -osserva- bisogna fare un paio di
distinzioni. In primo luogo l’obiettivo dell’acquisizione della
cittadinanza riguarda una minoranza degli immigrati regolari. La
grande maggioranza degli immigrati dopo un certo numero di anni punta
a ritornare nel proprio paese di origine. Di conseguenza e’ molto piu’
rilevante da un lato assicurare un livello civile di vita, di ambiente
generale e di lavoro agli immigrati regolari e per altro verso invece
bloccare l’immigrazione clandestina secondo le linee della legge
Bossi-Fini".

      "In secondo luogo -aggiunge- deve esser chiaro che la
cittadinanza non e’ uno strumento di integrazione ma essa deve essere
piuttosto il coronamento di un processo di assimilazione da parte
degli immigrati interessati ai valori della nostra civilta’, della
nostra lingua, della nostra costituzione, del rapporto uomo-donna".

 "Allora -prosegue Fabrizio Cicchitto- se non si
vogliono fare operazioni superficiali e puramente mediatiche bisogna
combinare insieme il dato quantitativo degli anni di permanenza sul
nostro territorio con quello qualitativo della omogeneizzazione
culturale".

      "Per fare un esempio -dice il capogruppo Pdl- nessuno puo’
pensare che, salvo eccezioni riguardanti personalita’ straordinarie,
in soli cinque anni come previsto nella legge Granata-Sarubbi sia
ipotizzabile acquisire gli elementi qualitativi che abbiamo sopra
elencato. Allora non e’ peregrino ipotizzare la combinazione tra un
numero di anni nettamente superiore ai cinque in un sistema di esami
volti ad accertare l’assimilazione dei valori della nostra civilta’
come richiesto da vari ambienti. La mancata conclusione dei lavori in
commissione porta a discutere in Aula un provvedimento tuttora non
sufficientemente maturato per cui riteniamo indispensabili ulteriori
riflessioni ad ogni livello.

      "Per quanto riguarda il Pdl, esso ha gia’ compiuto una scelta
chiara per quello che riguarda il problema del voto agli immigrati. E’
indispensabile -conclude- anche la rapida convocazione degli organi di
partito per definire la linea sul problema della cittadinanza”.

      

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