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IMMIGRATI: SOLDINI (CGIL), DIFFICILE IN QUESTO CONTESTO UNA LEGGE SU CITTADINANZA =

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      Roma, 10 dic. – (Adnkronos) – Una nuova legge sulla cittadinanza
piu’ adeguata al contesto sociale attuale, visto che quella del 1992,
fondata sullo ius sanguinis, e’ ormai superata? Sembrerebbe possibile,
dato che sono in molti, forze sociali e politiche, ad auspicarla e che
una proposta di legge presentata a luglio dai deputati Sarubbi (Pd) e
Granata (Pdl), e’ stata calendarizzata a Montecitorio per il 21 e 22
dicembre. Se ne e’ discusso oggi a Roma in un seminario promosso
dall’associazione Nessun Luogo e’ Lontano, con la partecipazione dei
rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil e Ugl e delle Fondazioni Altramente,
FareFuturo, Formiche e Italianieuropei.

      Dal ’92 a oggi molto e’ cambiato: gli stranieri residenti in
Italia sono ormai piu’ di 4 milioni; i minori oltre 800mila, spesso
arrivati in Italia nei primissimi anni di vita; nel 2007 i nati di
cittadinanza non italiana hanno superato quota 64mila, circa il 90% in
piu’ rispetto a sei anni fa. La proposta di legge prevede il passaggio
dallo ius sanguinis allo ius soli per i nati in Italia, e, per quanto
riguarda gli adulti, una riduzione a 5 anni di permanenza per la
richiesta della cittadinanza, previa verifica dell’integrazione
linguistica e sociale e giuramento di fedelta’ alla Costituzione.

      Eppure questo clima di collaborazione bipartisan si scontra con
una diversa realta’: ”quella – sottolinea Pietro Soldini,
responsabile immigrazione della Cgil nazionale – di un governo che
vara le norme del ‘pacchetto sicurezza’ e in molti casi, come fanno
gli esponenti della Lega, fomenta un clima di razzismo che si esprime
in atti di violenza fisica, fino all’omicidio, e di intolleranza
ideologica e religiosa, e rappresenta la vera emergenza di questo
Paese”.

 Soldini non crede sia possibile, in queste
condizioni, varare una legislazione bipartisan, perche’, osserva, ”la
posizione di Fini e’ antitetica, non solo rispetto alla Lega, ma anche
rispetto a larghi settori del Pdl. C’e’ una radicalita’ nello scontro
e la destra vuole intervenire per rendere ancora piu’ restrittiva la
legge”.

      Il responsabile immigrazione della Cgil fa poi il confronto con
Gran Bretagna, Francia e Germania dove l’accesso alla cittadinanza e’,
rispetto all’Italia, di 10 a 1 e rileva che una vera riforma dovrebbe
garantire, oltre a principi innovativi, certezza nei processi di
integrazione.Infine, un appello a tutte le associazioni ”affinche’
non si limitino ad assistere al dibattito parlamentare ma svolgano un
ruolo attivo per forzare le resistenze della politica”.
 

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