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IMMIGRATI: CARD. BAGNASCO, A ROSARNO CONDIZIONI DI VITA DISUMANE =

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      Roma, 25 gen. (Adnkronos) – La crisi economica non basta a
spiegare quanto e’ accaduto a Rosarno, il problema vero sono le
condizioni impossibili e disumane nelle quali erano costruiti a vivere
gli immigranti, una situazione nella quale e’ tra l’altro difficile
avviare qualsiasi discorso sull’integrazione. E’ quanto ha rilevato
oggi il cardinale Angelo Bagnasco, nel corso della prolusione
pronunciata davanti al Consiglio episcopale permanente in riferimento
ai gravi fatti avvenuti a Rosarno.

      ”Gli episodi di contestazione sociale che, attorno al fenomeno
degli immigrati, hanno recentemente avuto luogo in Calabria, e
specialmente a Rosarno e nella Piana di Gioia Tauro – ha detto
Bagnasco – potrebbero in una certa misura essere anch’essi ricondotti
alla difficile crisi economica che l’Italia come gli altri Paesi si e’
trovata ad affrontare”.

      ”Ovvio infatti – ha aggiunto – che rallentando alcuni comparti
in cui trovava sbocco occupazionale un numero elevato di immigrati sia
regolari che irregolari, molti di costoro rifluiscano la’ dove c’erano
degli insediamenti di loro connazionali con la prospettiva di spartire
con i primi il poco di lavoro rimasto”.

 

 I fatti di Rosarno e le parole del
Papa hanno messo in moto nell’opinione pubblica una riflessione
sull’umanita’ degli immigrati che nessuna ‘ruspa’ potra’ facilmente
rimuovere. E’ quanto ha affermato oggi pomeriggio il cardinale Angelo
Bagnasco, aprendo i lavori del Consiglio episcopale permanente,
l’organismo direttivo della Conferenza episcopale italiana.

      ”Ritengo – ha detto il cardinale – che l’opinione pubblica
nazionale abbia con l’occasione potuto avviare una riflessione che
nessuna ruspa puo’ facilmente rimuovere”. ”Voci sagge – ha aggiunto
– si sono alzate per dire cose importanti, da non scordare. Io vorrei
riprendere le parole essenziali che il Pontefice ha usato per centrare
‘il cuore del problema’: ‘Bisogna ripartire dal significato della
persona. Un immigrato e’ un essere umano, differente per provenienza,
cultura e tradizioni, ma e’ una persona da rispettare e con diritti e
doveri, in particolare, nell’ambito del lavoro, dove e’ piu’ facile la
tentazione dello sfruttamento, ma anche nell’ambito delle condizioni
concrete di vita”’.

      ”Niente puo’ farci dimenticare questa verita’ – ha spiegato
ancora il presidente dei vescovi italiani – l’immigrato e’ uno di noi;
noi italiani siamo stati a nostra volta immigrati, e prima di noi lo
e’ stato Gesu’. Bisogna partire da qui, e mai staccarsi da questa
consapevolezza che va incardinata nei pensieri personali e collettivi
degli adulti, come dei giovani e dei bambini”. ”Dio e’ il garante
della profondita’ e della ‘risonanza’ in noi del volto dell’uomo, di
ogni uomo – ha speigato Bagnasco – Questo naturalmente vale in ogni
angolo della terra, e vale anche per la violenza patita dai cristiani
in alcuni Paesi, tanto piu’ se si manifesta nei giorni piu’ cari alla
tradizione evangelica”.

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