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Bonino: “Immigrazione fenomeno da governare, non paura da cavalcare”

"Berlusconi continua a trattarla come questione di ordine pubblico" Roma, 30 gennaio 2010 – "Se si criminalizzano i clandestini irregolari, trasformando in reato non un loro comportamento ma semplicemente il loro status, poi e’ fin troppo facile dire, come fa Berlusconi, che immigrato uguale criminale".

Lo ha dichiarato Emma Bonino, Vice Presidente del Senato e candidata del centrosinistra alla Presidenza del Lazio.

"Berlusconi e il suo governo continuano a trattare l’immigrazione come questione di ordine pubblico anziche’ come fenomeno da governare e regolamentare", ha proseguito l’esponente radicale, "Ancora ieri, a Reggio Calabria, hanno dato l’ennesima prova di voler adottare misure restrittive nell’insensata speranza di arginare i flussi migratori, perseguendo la logica del pregiudizio e della paura anziche’ responsabilmente cercare di cogliere le opportunita’ che l’immigrazione ci offre in termini di crescita economica e culturale.

Ricordo che i lavoratori stranieri oggi producono quasi il 10% del Pil, versano all’Inps 7 miliardi di euro – cioe’ oltre mezzo miliardo al mese! – e pagano al fisco una cifra che supera i 3,2 miliardi. E ci sono oltre 165 mila titolari di impresa con cittadinanza estera, che danno lavoro anche a molti italiani". "Diffondendo invece la convinzione, del tutto errata, che la stragrande maggioranza dei reati nel nostro Paese venga commessa da cittadini di passaporto non italiano e’ un messaggio distorto che produce effetti deleteri – ha continuato la Vice Presidente di Palazzo Madama – come quello di fare terra bruciata attorno agli immigrati, anche a coloro che cercano di mettersi in regola.

La farraginosita’ poi dei meccanismi di regolarizzazione rende estremamente complicata l’emersione per quelle decine di migliaia di persone che da anni vivono e lavorano stabilmente in Italia e, come abbiamo visto con la vicenda colf e badanti, neppure i provvedimenti occasionali costituiscono uno strumento efficace di governo del fenomeno, non avendo asciugato tutto cio’ che era ed e’ sommerso in settori cruciali come l’edilizia, l’agricoltura, l’allevamento, la ristorazione, il turismo Anche per questo continuo a sostenere con slancio l’idea di uno sciopero degli immigrati sul modello dell’iniziativa ’24 ore senza di noi’, lanciata dalle comunita’ immigrate in Francia. Per cominciare a dire che gli immigrati per l’Italia non sono un costo, ma una ricchezza".

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