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Venezia, 1 feb. – (Adnkronos) – ”Spazi nostri” e’ un progetto
della Regione Veneto, realizzato attraverso l’ente Veneto Lavoro, che
si propone di sperimentare esperienze di gruppo, opportunamente
strutturate e condotte, con i ragazzi delle scuole medie e superiori
di origine italiana e straniera con il duplice scopo di conoscere e
affrontare il disagio giovanile e vivere nel contempo un importante
momento di integrazione.
Del progetto si parlato a Belluno presso l’Istituto scolastico
”A. Brustolon” in occasione della consegna degli attestati di
partecipazione agli studenti, alla presenza dell’assessore regionale
ai flussi migratori Oscar De Bona e dell’assessore alla cultura del
Comune di Belluno Maria Grazia Passuello, insieme al referente di
Veneto Lavoro Tiziano Menaggia e al responsabile scientifico del
progetto Delia Guini, preside dell’Istituto. Le scuole del Veneto
coinvolte in questa esperienza sono in tutto 14, sette scuole medie e
sette istituti superiori distribuiti nei comuni capoluogo di
provincia.
A Belluno, oltre all’Istituto Brustolon, partecipa la scuola
media ”Nievo”. ”L’idea progettuale – come ha ricordato l’assessore
De Bona – nasce dalla necessita’ di superare l’individualismo tra i
ragazzi, per abituarli a lavorare insieme e a trovare insieme le
soluzioni ai problemi di relazione, guardando alla diversita’ come ad
una risorsa. Il confronto avviene attraverso laboratori guidati da
e’quipes multidisciplinari, composte da educatori e psicologi. Il
programma e’ strutturato in percorsi di lavoro per approfondire i
fenomeni, le dinamiche e i disagi che interessano i giovani, come il
”bullismo”, agendo sulla socializzazione e sull’integrazione”.
De Bona ha sottolineato tra l’altro che
”l’inserimento scolastico dei figli rappresenta spesso il primo
momento di integrazione sociale per molte famiglie di immigrati. I
ragazzi assumono quindi anche il ruolo di intermediari culturali tra
il contesto sociale di riferimento e il loro nucleo familiare”.
”In sostanza, con questo progetto -e’ stato detto – i ragazzi
imparano a lavorare in gruppo e a ”fare squadra” per costruire il
necessario ponte di congiunzione tra individualita’ e comunita’ e tra
culture diverse. Con l’occasione e’ stata presentata anche la guida
realizzata dall’Assessorato regionale alle politiche dei flussi
”Veneto, terra di ospitalita’ e accoglienza".