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Clandestini: tre motovedette dall’Italia alla Libia

Serviranno per i pattugliamenti. Tripoli all’Ue: "Garantisca risorse"

Roma – 10 febbraio 2010 – L’Italia ha consegnato oggi altre tre motovedette alla Libia per intercettare i barconi della speranza diretti verso le nostre coste. Intanto Tripoli bussa alla porta dell’Unione Europea.

Tre motovedette erano state già consegnate ai libici lo scorso maggio. Stamattina, è stata la volta di altre tre unità classe "Bigliani", utilizzabili sia in acque territoriali che in alto mare, passate dal Servizio Aeronavale della Guardia di Finanza alla flotta della Guardia Costiera dello stato maggiore della Marina militare libica, durante una cerimonia a Gaeta.

Era presente alla consegna, insieme al ministro dell’Interno Roberto Maroni, al capo della Polizia Antonio Manganelli e al comandante generale delle Fiamme Gialle Cosimo D’Arrigo,  l’ambasciatore libico Hafed Gaddur.

"L’Europa dovrebbe garantire ogni anno risorse concrete ai paesi africani, non rilasciare dichiarazioni di solidarieta’ ai media” ha detto Gaddur. ”La Libia – ha spiegato – lotta da sempre contro il traffico di esseri umani e lo sfruttamento dei popoli. Noi ospitiamo piu’ di due milioni di immigrati, alcuni dei quali lavorano, ma per altri la Libia rappresenta il punto di partenza per l’Europa. Libia e Italia sono dunque nella stessa posizione, paesi di transito dei flussi migratori".

Il trattato di “Amicizia, partenariato e cooperazione” tra Italia e Libia è stato firmato nell’estate del 2008 a Tripoli da Silvio Berlusconi e Muammar Gheddafi e ratificato un anno fa dal Parlamento. Tra le altre cose, prevede collaborazione nella lotta all’immigrazione clandestina anche con pattugliamenti congiunti delle coste libiche e fornitura di motovedette da parte dell’Italia (previsti da precedenti protocolli d’intesa).

A società italiane sarà inoltre affidata la realizzazione di un sistema di controllo delle frontiere terrestri libiche, oltrepassate ogni anno durante terribili marce nel deserto da migliaia di persone, un’opera che verrà pagato per il 50% dall’Italia, per il 50% dall’Unione Europea. Sono infine previste iniziative congiunte per prevenire i flussi clandestini direttamente nei Paesi d’origine.

EP

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