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Roma, 8 giu. – (Adnkronos/Aki) – ”Ci sono pressioni molto forti
sulla Libia perche’ riapra la sede dell’Unhcr”. E’ quanto ha
dichiarato Margherita Boniver, presidente del Comitato Schengen, ad
AKI – ADNKRONOS INTERNATIONAL, sottolineando come il ministro degli
Esteri Franco Frattini abbia ”chiesto alla Libia di riconsiderare la
misura”. Oggi e domani, inoltre, e’ a Tripoli una delegazione della
Commissione europea per il settimo round di negoziati tra Libia e Ue e
”presumo che durante questa visita dell’Unione europea verranno
chieste spiegazioni riguardo alla chiusura” dell’ufficio Onu, ha
aggiunto la Boniver.
Rientrata da un paio di settimana da una missione in Libia, la
Boniver aveva avuto occasione di visitare ”un campo di immigrati”
dove aveva trovato ”una situazione consona a quella che ci
aspettavamo”, anche grazie al ”contributo dell’Italia che ha
costruito un ambulatorio” e ”alla presenza di unita’
internazionali”. Tanto che, ”senza tessere le lodi o sprecarsi in
apprezzamenti – ha proseguito la Boniver – siamo consapevoli che la
situazione” degli immigrati in Libia ”e’ in via di miglioramento”.
Alla luce di queste considerazioni, l’onorevole si dice ancor di piu’
”sorpresa” della chiusura della sede dell’Unhcr ”perche’ la Libia
ci ha dimostrato di voler cooperare con l’Italia e l’Europa su tutti i
dossier, compresi la lotta al terrorismo e all’immigrazione
clandestina”.
In questo senso, ha continuato la Boniver, ”va ricordato che in
Libia e’ stata introdotta una legislazione molto severa che mira a
colpire chi si arricchisce con l’immigrazione clandestina. In questo
momento in Libia sono sotto processo 500 individui, molti dei quali
libici, accusati di sfruttamento dell’immigrazione illegale”. Infine,
la presidente del Comitato Schengen ricorda come ”quello
dell’immigrazione sia un problema interno molto importante per la
Libia che, su una popolazione di 5,5 – 6 milioni di persone, conta
oltre due milioni di immigrati”.
(Brt/Pn/Adnkronos)
08-GIU-10 18:25