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Integrazione. Governo vara il Piano nazionale

Sì del consiglio dei ministri alle linee guida “Identità e incontro”. Su scuola, lavoro, casa, accesso ai servizi e minori

Roma – 10 giugno 2010 – Il Consiglio dei Ministri ha approvato stamattina il “Piano nazionale Identità e incontro per l’integrazione nella sicurezza”, che dovrebbe dettare le linee guide per le politiche dell’immigrazione in Italia. 

Al Piano hanno lavorato i ministri del lavoro, dell’Interno e dell’Istruzione, per “fare una scelta molto precisa sul modello di integrazione che vuole l’Italia” ha spiegato Sacconi, che rifiuta l’”assimilazionismo arrogante” francese e il “multiculturalismo indifferente” inglese. Il Piano prevedrebbe invece una “scelta di identità aperta, la sottolineatura dell’identità nazionale come premessa necessaria per un fertile incontro” ha premesso il ministro del Lavoro.

Cinque le direttrici di intervento previste dal Piano elencati da Sacconi: scuola, lavoro, casa, accesso ai servizi e minori.

“Ci sono l‘educazione e l’apprendimento, dalla lingua ai valori, poi il lavoro, cercando di investire sulle competenze a partire dai paesi di origine, poi un all’alloggio adeguato secondo i nostri standard e il rifiuto dei quartieri ghetto” ha detto il ministro. Il Piano parla anche “della necessità di accompagnare gli immigrati nell’acceso ai servizi essenziali, come quelli  sociosanitari e assistenziali”, e c’è infine il “grande tema dei minori”, quelli non accompagnati, per i quali verrà “privilegiato l’affido come forma di integrazione”, e le “seconde generazioni, alle quali viene prestata una particolarissima attenzione”.

Il Piano fornisce comunque delle indicazioni di massima, senza tra l’altro prevedere con quali fondi queste andrebbero concretizzate. Una critica che Sacconi respinge, sottolineando la valenza politica del Piano approvato oggi all’unanimità dal governo: “Ha un contenuto impegnativo per le amministrazioni centrali dello Sato ed è ragione di confronto con Regioni ed enti locali. Pensate che sia poco importante?”.

Elvio Pasca

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