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Un milione di africani in Italia

Una popolazione sempre più stabile, con 200mila minori. Rapporto di Caritas/Migrantes

Roma – 16 luglio 2010 – Dei quasi 5 milioni di africani nell’UE, circa un quinto si è insediato in Italia. Lo evidenzia il rapporto Africa-Italia. Scenari migratori, che studia le migrazioni all’interno e fuori dal continente nero,  presentato oggi a Roma da Caritas e Migrantes.

Gli africani in Italia erano il 30,5% dei titolari di permesso di soggiorno alla fine del 1990, il 30% dei residenti stranieri alla fine del 2002, il 26% alla fine del 2005, il 22,4% all’inizio del 2009. Si tratta di 871.128 persone (su 3.891.295 cittadini stranieri residenti), ma almeno 1 milione considerando quelle in attesa di registrazione anagrafica. Le donne sono il 39,8%, ma con variazioni notevoli tra le diverse collettività. Nel gruppo di quelle più conosciute, si va dal 21% del Senegal al 73% di Capo Verde.

Ogni 10 immigrati africani 7 sono nordafricani (69,6%) e quasi 5 marocchini (46,3%). Tra le collettività più numerose si inseriscono la Tunisia (oltre 100mila residenti), l’Egitto (quasi 75.000), il Senegal (quasi 70.000), la Nigeria e il Ghana (più di 40.000). Gli africani in Italia vivono nei due terzi dei casi (66,3%) in quattro regioni: Lombardia (29%), Emilia Romagna (14,8%), Piemonte (10,2%) e Veneto (12,3%).

La Lombardia è il polo più importante per la presenza africana in generale e per gli egiziani in particolare, che qui si concentrano in 7 casi su 10. I tunisini realizzano l’insediamento più significativo in Sicilia (15,3% del totale), così come fanno la collettività ghanese nel Nord Est (62,4%, di cui il 28,3% in Veneto e il 22,1% in Emilia Romagna) e quella capoverdiana nel Lazio (46%) e a Roma (42%), un altro polo importante per diverse nazionalità.

Più di mezzo milione di africani in Italia sono lavoratori dipendenti e rappresentano  quasi un quinto (17,6%) del totale degli occupati nati all’estero. Inoltre, con 61.323 posizioni su 185.466 titolari d’impresa stranieri censiti a maggio 2009 (Unioncamere/Cna), gli africani incidono per un terzo sull’insieme degli imprenditori stranieri.

Gli alunni cittadini di un Paese africano, su circa 200mila minori, sono 150.951, maggiormente concentrati nella scuola primaria (41%) e in quella dell’infanzia (25%), dato che suggerisce l’importanza delle seconde generazioni. Nel corso del 2008, i cittadini di uno Stato dell’Africa nati direttamente nel nostro Paese sono stati quasi 25.000, un terzo dei bambini stranieri nati in Italia nello stesso anno (33,5%).

Il carattere stabile dell’inserimento, oltre che dalla presenza familiare, viene evidenziato anche dal crescente numero di coppie miste. Nel 2008 sono stati 6.130 i matrimoni con almeno uno sposo di cittadinanza africana celebrati in Italia, di cui 4.524 unioni miste (73,8%).

Caritas e Migrantes sollecitano ad adoperarsi affinché la mobilità degli africani “non si trasformi in occasione di sfruttamento anziché di promozione umana” e chiedono “un quadro chiaro di doveri e di diritti” per l’integrazione. “Gli africani all’estero – aggiungono – sono un potenziale enorme per lo “sviluppo” dei loro Paesi, che resterà potenziale fino a quando le politiche non interverranno per sostenerlo. L’Africa ha bisogno non solo delle rimesse ma anche di un ritorno di professionalità e di capacità progettuali”.

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