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Lavoratori immigrati: ai comunitari il primato delle assunzioni

Nel 2009, otto posti su dieci a cittadini Ue. Studio della Fondazione Moressa.

Roma – 19 luglio 2010 – 147.095 lavoratori immigrati in più rispetto al 2008, 8 volte su dieci erano cittadini di Paesi Ue,  Lazio (35 mila), Lombardia (22 mila ) Emilia Romagna (16mila) e Toscana (12mila) sono le regioni che hanno offerto più impiego. È il saldo occupazione degli stranieri in Italia nel 2009 rispetto alle negative cifre per i lavori italiani che invece registrano un calo di  526mila posti in meno.


I dati sono stati resi noti da una ricerca della fondazione Leone Moressa che ha individuato differenze assolute di occupati tra il 2008 e il 2009.


“Questi numeri descrivono un’Italia che nonostante la crisi continua a richiedere manodopera straniera. Il fabbisogno è ancora legato a figure professionali poco qualificate o a ruoli da operaio. La richiesta di manodopera femminile e la maggiore presenza di occupati nei settori dei servizi alle persone è indice di una sempre crescente domanda di assistenza da parte del nostro sistema sociale” spiegano gli autori della ricerca.


I servizi alle persone sono il settore di attività che richiede e assorbe una maggiore manodopera straniera, seguita dalle costruzioni. Mentre si avverte in modo sensibili una diminuzione  della presenza di extra-comunitari nel comparto della manifattura a favore dei comunitari. “A richiedere più manodopera sono stati i settori che non hanno risentito della crisi: i servizi alla persona, alle imprese e altri servizi sociali” dicono i ricercatori.


L’aumento del numero di occupati stranieri è dato per l’80% da lavoratori comunitari, pari a circa 119mila., mentre gli extracomunitari sono presenti con 28 mila unità in più. Se invece si guarda al totale della forza lavoro straniera in Italia, gli  occupati comunitari sono circa il 30%. Come spiegarsi allora il boom di assunzioni comunitarie degli ultimi due anni? Forse con la stretta sui flussi d’ingresso dai Paesi extraue.


Su 147 mila occupati stranieri in più, le donne sono quasi il 60% con 86mila presenze.  Se tra gli occupati comunitari vi è un sostanziale equilibrio tra uomini e donne, tra i lavoratori extracomunitari sono le donne ad essere state assunte in maggiore numerosità rispetto agli uomini. Tra gli occupati italiani, anche se per si assiste ad una contrazione entrambi i generi, quella maschile è molto più forte.


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Marco Iorio

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