Scaduti i contratti, chi lavorerà al posto loro? A Milano già chiusi ventiquattro sportelli decentrati
Roma – 7 settembre 2010 – La regolarizzazione finora non ha brillato per velocità? Non aspettatevi un’accelerata, anzi…
Dopo le ferie, Sportelli Unici per l’Immigrazione e uffici immigrazione delle Questure si rimettono al lavoro a scartamento ridotto. Sono infatti quasi tutti tornati a casa (tranne una ventina prorogati fino alla fine di settembre) i trecento interinali reclutati dal Viminale lo scorso febbraio.
Insieme a poliziotti e civili del ministero dell’Interno, e al fianco di altri seicentocinquanta precari (impiegati a tempo determinato e in scadenza a fine anno), questi lavoratori hanno dato una mano a rispondere le trecentomila domande presentate dalle famiglie per dare altrettanti permessi di soggiorno a colf e badanti clandestine. La regolarizzazione non è finita, ma sono scaduti i loro contratti e per ora non si parla di rinnovi.
Le conseguenze? Su tutti valga l’esempio di Milano, dove per la regolarizzazione la Prefettura aveva attivato venticinque sportelli decentrati. “A fine luglio sono scaduti i contratti di trenta interinali, ce ne rimangono solo quattro che andranno via a fine settembre. Siamo stati costretti a chiudere ventiquattro sportelli decentrati” ammette la dirigente dello Sportello Unico per l’Immigrazione, Francesca Iacontini.
Intanto a Milano ci sono ancora settemila pratiche aperte, tra prime e seconde convocazioni. E sui tempi la dirigente non si sbilancia: “Facciamo tutto il possibile per sbrigarci, ma a fine anno scadono anche venticinque lavoratori a tempo determinato, un aiuto prezioso senza il quale sarà tutto più difficile”. E se arrivassero altri rinforzi? “Bisognerebbe comunque formarli, e ci vorrebbe un bel po’ di tempo” fa notare Iacontini.
Intanto gli interinali tornati a casa stanno cercando di organizzarsi, anche attraverso un gruppo su Facebook. “Abbiamo lavorato per sei mesi in uffici che avevano un disperato bisogno di personale aggiuntivo, non solo per la regolarizzazione ma anche per le pratiche di ordinaria amministrazione” racconta Valentina Pantanella, che ha dato una mano all’ufficio stranieri della Questura di Palermo.
Pantanella e i suoi ex colleghi non chiedono una stabilizzazione, ma un nuovo stanziamento di fondi per richiamarli in servizio almeno fino alla fine della regolarizzazione. “Ci hanno reclutati con un’ordinanza di protezione civile perché c’era un’emergenza, perché allora ci rimandano a casa anche se l’emergenza non è finita?”
Elvio Pasca