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Alunni stranieri. La Lega: “Rispettare il tetto del 30%”

Boni: "In alcune classi gli italiani sono in minoranza. È una discriminazione"

Roma – 21 settembre 2010 – "Non e’ consentendo la presenza di classi ghetto che si puo’ favorire l’inserimento dei bambini di origine straniera, perché in questo modo non viene neppure garantito un giusto apprendimento e il rispetto dei programmi scolastici. Forse lo stesso Ministero, invece di occuparsi del colore dei banchi e della forma delle aule di alcune scuole, dovrebbe fare in modo che le direttive ministeriali importanti vengano rispettate”.

Così Davide Boni, presidente del consiglio regionale lombardo, sulla presenza di alunni stranieri nelle scuole italiane. Una presa di posizione che in realtà rintuzza il ministro dell’Istruzione Gelmini, che nei giorni scorsi aveva criticato l’utilizzo di simboli leghisti in una scuola di Adro, nel bresciano.

"Quanto sta avvenendo in alcune scuole milanesi, come quella di Via Paravia, dimostra -continua Boni- che senza il rispetto dei criteri imposti dal ministero dell’Istruzione circa il numero di alunni stranieri ammessi per classi, non e’ in nessun modo possibile parlare di integrazione".

Per l’esponente leghista "in alcune scuole, ubicate in quartieri dove e’ elevata la presenza di immigrati, gli stessi bambini italiani rappresentano la minoranza degli studenti iscritti alle classi prime, tanto da subire essi stessi delle gravi forme di discriminazione".

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