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Assegno familiare a chi ha la carta di soggiorno

Il giudice: "Sono come i cittadini italiani". L’Asgi rilancia: "Ora anche a chi ha un normale permesso"

Roma – 5 ottobre 2010 – L’assegno inps per i nuclei numerosi è un aiuto economico, circa centotrenta euro al mese,  riconosciuto dai Comuni alle famiglie a basso reddito con almeno tre figli minori, originariamente riservato ai cittadini italiani. Col tempo è stato esteso anche ai cittadini comunitari, ai rifugiati politici e ai titolari di protezione sussidiaria.

Ora la platea si allarga ulteriormente, grazie  a una sentenza del Tribunale di Gorizia. Il primo ottobre un giudice del lavoro ha infatti accolto il ricorso presentato da un cittadino del Kosovo e dall’Associazione studi giuridici sull’immigrazione dopo che il Comune di Monfalcone gli aveva negato l’assegno, in quanto cittadino extracomunitario.

Il kosovaro ha in tasca un permesso di soggiorno ce per soggiornanti di lungo periodo (quella che prima si chiamava carta di soggiorno) e, in base a una direttiva europea, questo lo dovrebbe equiparare ai cittadini italiani prestazioni di assistenza sociale. Sostenuto dall’Asgi, l’uomo ha quindi inoltrato un’azione giudiziaria anti-discriminazione.

Il giudice gli ha dato ragione, sostenendo che la disparità di trattamento tra cittadini nazionali e comunitari da un lato e cittadini di paesi terzi titolari di permesso di soggiorno CE per lungo soggiornanti, dall’altro, è illegittima. Il Comune di Monfalcone e l’Inps dovranno quindi versare l’assegno al kosovaro, compresi gli interessi maturati per il ritardo. 

La battaglia, comunque, non finisce qui. L’Asgi promuoverà altre cause pilota per far riconoscere l’assegno anche a chi ha un normale permesso di soggiorno, in nome dei principi costituzionali di uguaglianza e ragionevolezza e del divieto di discriminazione su basi di nazionalità.

Scarica la sentenza di Gorizia

EP

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