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Ue-Libia: l’accordo c’è, ma non sui soldi

Cooperazione su immigrazione e asilo. Gheddafi chiede 5 miliardi, l’Europa offre 50 milioni

Roma – 6 ottobre 2010 – Un accordo di principio su una "agenda di cooperazione" tra Unione europea e Libia per quanto riguarda l’immigrazione e tutte le questioni ad essa collegate, in particolare sul controllo delle frontiere, dialogo sui rifiugiati, mobilita’ e lotta contro il traffico di esserei umani e il contrabbando. E’ il risultato, annunciato dal portavoce della Commissione Michele Cercone, della visita a Tripoli dei commissari europei Cecilia Malmstroem, responsabile degli affari interni, e Stefan Fuele, titolare dell’allargamento e politiche di vicinato.

Non e’ stata accolta, pero’, almeno per ora, la richiesta del rais libico Muammar Gheddafi di 5 miliardi di euro all’anno per fare fronte alla lotta all’immigrazione clandestina. Sono infatti 50 milioni di euro i fondi che la Commissione mette a disposizione per il periodo 2011-2013, ma questi, per altro, non verranno direttamente assegnati alle autorita’ libiche ma saranno gestiti direttamente dalla Commissione Ue sul posto e dai suoi contractor come previsto dalle procedure europee in vigore.

L’accordo e’ "una tappa molto importante nelle relazioni tra l’Ue e la Libia che apre la via a una vera cooperazione concreta" su una "lista di iniziative di cooperazione", ha sottolineato ieri il portavoce della Malmstroem. Cinque sono gli ambiti di cooperazione specificatamente previsti dall’agenda comune Bruxelles-Tripoli: protezione internazionale, dialogo e cooperazione regionale e panafricana, mobilita’, gestione efficace dei flussi migratori e gestione delle frontiere.

L’agenda di cooperazione prevede anche la creazione di un gruppo di lavoro informale formato da alti funzionari rappresentanti di Libia, Commissione Ue, stati membri dell’Unione europea ed africana interessati e di tutte le istituzioni internazionali che volessero parteciparvi. L’obiettivo e’ quello di lavorare per mettere in atto la lista delle iniziative di cooperazione nei cinque ambiti identificati per un’azione comune tra Europa e Libia.

Un altro impegno assunto da Bruxelles, ha sottolineato Cercone, e’ quello di "aiutare le autorita’ libiche ad attuare la Convenzione dell’Unione africana in materia di asilo e di protezione dei rifugiati, che la Libia ha firmato ma non ancora applicato". Si tratta, infatti, secondo il portavoce della Commissione, di una "convenzione molto avanzata", in quanto per Bruxelles quello che conta e’ "avere a disposizione gli strumenti che garantiscano protezione", poi "di quale convenzione si tratta, dato che ce ne sono diverse a livello internazionale, non importa". Tripoli non e’ infatti tra i paesi firmatari della piu’ nota Convenzione di Ginevra in materia di asilo.

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