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“Discriminatorio negare la residenza ai poveri”

Il tribunale boccia l’ordinanza di un Comune bergamasco. Fiom Cgil: “Una lezione per tutte le amministrazioni leghiste”

Roma – 8 marzo 2011 – È discriminatorio, e quindi illegale, negare la residenza agli immigrati solo perché non hanno un reddito sufficiente. Il comune di Palosco, nella bergamasca, che aveva fissato l’asticella a cinquemila euro, dovrà tornare sui suoi passi.

Lo ha deciso ieri il Tribunale di Bergamo, che ha imposto al sindaco di Palosco di iscrivere all’anagrafe  Ashraf T., un cittadino pakistano che aveva perso il suo lavoro di operaio e quindi non arrivava al reddito stabilito da un’ordinanza del Comune. Per questo motivo, lo scorso giugno si era visto negare la residenza.

Il giudice Costantino Ippolito ha stabilito che “l’iscrizione e’ stata negata soltanto per la mancata dimostrazione delle condizioni reddituali”ordinato”, e ha ordinato “la cessazione del comportamento discriminatorio”. Inoltre, il sindaco dovrà risarcire Ashraf, la Fondazione Guido Piccini Onlus e l’Asgi Lombardia, che si erano schierate a suo fianco.

Il caso è stato portato in tribunale dalla Fiom Cgil Lombardia. “Questa è una sentenza importante – afferma in una nota Mirco Rota, segretario generale del sindacato – che servira’ a ricordare a tutte le amministrazioni leghiste che non possono trattare gli immigrati come vogliono, senza rispettare la legge”.

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