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Monza. Priorità agli studenti stranieri

Iniziativa di una scuola superiore. Il preside:"Così avremo i finanziamenti per i corsi di lingua italiana". Insorge la Lega Nord

Roma -7 aprile 2011- In questi giorni fa discutere la scelta di una scuola di Monza di aprire una "corsia preferenziale" alle iscrizioni degli studenti stranieri che, a parità di condizioni, avranno la priorità rispetto ai loro colleghi lombardi. 

La decisione del preside dell’istituto Mapelli , Antonio D’Alerio, prevede infatti di favorire l’immatricolazione di studenti stranieri, del primo anno, a parità di valutazione con gli altri candidati:“La scelta è dettata nella speranza di ottenere i finanziamenti per i corsi di lingua italiana destinati agli stranieri” spiega il direttore scolastico.

La scelta del preside, ha però scatenato l’ira della Lega nord che ha già scritto una lettera indirizzata al ministro Gelmini per far chiarezza sulla legittimità della richieste dell’istituto. Oltre alla lettera si sono aggiunte anche le proteste del capogruppo del Caroccio Marco Tognini che ha dichiarato: “Le scuole italiane sono state fatte dagli italiani per gli italiani, costruite con i nostri soldi, questo è un brutto segnale  per l’Italia”.

Secondo il preside D’Alerio le critiche sono del tutto infondate perché: “Non capiscono che della mia scelta beneficeranno maggiormente proprio gli studenti italiani rispetto a quelli stranieri. Portando allo stesso livello di apprendimento dell’italiano anche gli stranieri, saremo in grado di rispettare il programma didattico senza ritardi”.

Sulla protesta della Lega Nord, che si avvale della direttiva del Ministero dell’Istruzione che fissa a non oltre il 30% la quota di studenti stranieri previsti per ogni istituto, il direttore scolastico è lapidario: “Nel mio istituto ci sono 1100 studenti di cui 76 studenti sono stranieri, per il prossimo anno ho 11 richieste di immatricolazioni di altri studenti stranieri, in tutto rappresentano meno del 7%”.

Per quanto concerne il contenuto del finanziamento,  il direttore scolastico fuga ogni dubbio sulla natura economica del sostegno: “Soldi non ce ne sono, infatti noi chiediamo le risorse umane adatte per sostenere un programma per corsi intensivi di lingua italiana dedicati agli studenti stranieri, null’altro".
 
"Ci sono vocaboli e concetti previsti dal nostro piano didattico che sono di difficile comprensione anche per gli italiani, figuratevi per gli stranieri che non conoscono la lingua – conclude D’Alerio – . La nostra scelta è stata fatta solo per il bene degli studenti e per migliorare l’andamento delle lezioni”. 

Marco Iorio
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