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Profughi. Boldrini: “Costretti a partire da uomini armati”

La portavoce Unhcr: “Mandati allo sbaraglio, è una roulette russa”. “In Italia finora solo una minima parte di chi fugge dalla Libia, ma molti arriveranno”

 

Roma – 12 maggio 2011 – “Dalla Libia sono scappate 750  mila persone e soltanto 11 mila di queste sono sbarcate sulle coste  siciliane. Molti di loro si sono rifugiati tra la Tunisia e l’Egitto,  ma e’ molto probabile altre migliaia di profughi si metteranno in  viaggio per raggiungere le nostre coste”. E’ l’allarme lanciato da  Laura Boldrini, portavoce dell’Alto commissariato per i rifugiati Onu (Unhcr), in questi giorni a Lampedusa.

“È importante fare chiarezza sul fatto che nel Mediterraneo ci  sono due flussi migratori paralleli, uno di carattere economico che  arriva dalla Tunisia e l’altro dalla Libia con persone in fuga da un  paese in guerra”  ha aggiunto Boldrini. “Non ci dobbiamo  affatto meravigliare che in Italia siano arrivate 11 mila persone, e’  solo una minima parte dei migranti scappati dal paese di Gheddafi. Si  tratta di persone che rischiano la vita nel Mediterraneo”.

Ecco perche’, secondo il portavoce Onu, “e’  importante che si continui nell’accoglienza, cosi’ come si sta  facendo. Le persone vanno accolte, se il flusso dovesse diventare  massiccio sarebbe auspicabile dare una protezione temporanea ai  profughi per poi stabilire le condizioni, persona per persona”.

Secondo quanto spiegato dalla stessa Boldrini, “i paesi piu’  colpiti dall’emergenza guerra in Libia sono la Tunisia, l’Algeria,  l’Egitto e il Niger. questi paesi stanno facendo fronte a questa  ondata d’urto di profughi”. Auspica, quindi, “una maggiore  solidarieta’ tra gli stati europei. Fino ad oggi ogni Stato ha agito  da se, mi auguro che da adesso si cambi”. Ma ha anche ribadito che  l’Italia “e’ in grado di fare fronte a questa ondata migratoria”.

La portavoce ha spiegato anche che “sta cambiando la dinamica del  flusso migratorio proveniente dalla Libia, gli immigrati vengono  mandati allo sbaraglio. Alcuni migranti ci hanno raccontato che dopo  aver visto il naufragio proprio davanti alle coste della Libia non  volevano più partire ma sono stati costretti dagli uomini armati”.

“È una situazione che non si può più tollerare – esorta Boldrini – i profughi vengono mandati a bordo di imbarcazioni  sempre più grandi e spesso affidate a persone senza alcuna  esperienza. E’ una sorta di roulette russa. queste persone vengono  mandate in balia della sorte con il rischio di perdere la vita”.

“È doveroso che si capisca che non si può più aspettare la chiamata di soccorso per aiutare i  profughi sui barconi nel Mediterraneo. Con la nuova dinamica del flusso migratorio le persone sono  più a rischio -ha aggiunto – sono a bordo di barconi  stracolmi quindi e’ importante un meccanismo di coordinamento. Appena  un barcone viene intercettato, va soccorso, soltanto così si possono  evitare altre tragedie come quelle accadute di recente con centinaia  di morti in mare per i mancati soccorsi”.

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