“Il decreto costringera’ i migranti a una detenzione arbitraria e punitiva che sfiora il concetto di tortura”
Roma, 17 giugno 2011 – “La decisione del governo di rispondere alla sentenza della Corte Europea di giustizia attraverso un decreto che applica solo la parte repressiva della direttiva europea rimpatri, allungando a 18 mesi la reclusione nei Cie, dimentica che per questa direttiva la reclusione e’ solo l’ultima ratio nel processo di rimpatrio volontario del clandestino”.
Questo il commento di Mario Staderini, segretario dei Radicali sul decreto legge in materia di immigrazione.
“La scelta di utilizzare il giudice di pace nelle espulsioni per evitare l’accusa di perpetrare la criminalizzazione dello stesso comportata dal reato di clandestinita’ – precisa – rende evidente il carattere propagandistico della norma”. Per il segretario radicale “il decreto costringera’ i migranti che incapperanno nella rete di quel fuorilegge che e’ lo Stato italiano a una detenzione arbitraria e punitiva che sfiora il concetto di tortura”.
“Ancora una volta chiediamo al Parlamento di recepire la direttiva rimpatri scaduta dal 24 dicembre 2010 che nella sua integralita’ prevede una serie di garanzie per i cittadini entrati irregolarmente nel nostro Paese valutandone individualmente le posizioni al fine di non respingere per esempio donne incinte, minori, possibili fruitori della protezione internazionale”, conclude l’esponente radicale.