È già stata colf, camionista ed edicolante, ora sogna di guidare un taxi. Il segreto di questa ucraina grintosa? “Non temere gli ostacoli e andare sempre avanti”
Roma – 7 settembre 2011 – Olha Malets è arrivata dall’Ucraina in Italia nel 1997 con una grinta tale da passare per mille mestieri alla ricerca di una vita migliore.
Ha iniziato, come tante connazionali, a fare la colf e la badante per le famiglie romane, ma appena ne ha avuto l’occasione ha cominciato a lavorare per una ditta dfi ristrutturazioni. “Guidavo la macchina fin da piccola, quindi mi sono proposta come camionista” spiega .
“Portavo al cantiere il materiale edile, e da cantiere portavo via i calcinacci. Non mi era difficile fare un lavoro maschile, anzi, i miei collegi mi aiutavano, permettendomi spesso di passare loro avanti quando si formava una coda“ racconta Olha ricordando quel periodo con un sorriso.
Finchè, cinque anni fa, non le è arrivata la telefonata di un amico, che le proponeva di prendere in gestione un’edicola. “In tre giorni mi sono trasformata da camionista a edicolante. Al tempo conoscevo soltanto i nomi di pochi giornali italiani: “La Repubblica”, “Il Messaggero” e il “Corriere della sera”. Ma ci ho messo poco a imparare il mestiere” assicura questa giovane ucraina.
L’edicola gestita da Olha Malets e in uno degli scorci più suggestivi di Roma, all’inizio del ponte Ponte Cavour, davanti al Palazzaccio. Ed è lì dal 1947.
Olga, naturalmente, ha i suoi clienti abituali. E nei romani ha riscontrato tanta gentilezza. “Sono molto amichevoli. All’ inizio, quando vedevano che non ero del mestiere, cercavano di aiutarmi. Non ho mai sentito lamentele se i giornali arrivavano in ritardo”.
Lei gestisce la sua edicola con gentilezza femminile, affrontando le difficoltà. “Apro alle cinque e mezza tutti i giorni, tranne che quando giornali non escono. Ogni mattina per me è come fosse Natale: mi arrivano scatole e scatoloni e devo vedere cosa c’è di bello, questo è la parte più bella del lavoro di un’edicolante”.
Il futuro di Olha è nella sua edicola? Non è detto, perché lei non si ferma mai nella vita. “Mi piacerebbe prendere un patente “K” – confida – per poter lavorare come tassista o autista di macchine a noleggio. Nella vita non bisogna temere gli ostacoli, io vado sempre avanti”
Marianna Soronevych
Gazetaukrainska.com