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Le navi Cie? Costano novantamila euro al giorno

È quanto spende il Ministero dell’interno per noleggiare ‘Fantasy’, ‘Audacia’ e ‘Vincent’, sulle quali sono trattenuti i migranti trasferiti da Lampedusa. Miraglia (Arci): “Spesa sproporzionata per unaìoperazione propagandistica di detenzione illegale”

Roma  – 29 settembre 2011 – Novantamila euro al giorno di noleggio. Tanto costano allo Stato le navi  ‘Fantasy’, ‘Audacia’ e ‘Vincent’, noleggiate fino al 31 dicembre dal Viminale e utilizzate in questi giorni per trattenere i migranti tunisini trasferiti da Lampedusa e in attesa di rimpatrio.

La ‘Fantasy’, della Compagnia Moby spa ha un contratto di fornitura ‘fissa’ che scade il 31 dicembre e un costo di 30mila euro al giorno cui vanno aggiunti per ogni viaggio 20 euro a persona per i pasti, 85 euro di carburante per miglio marino e i diritti portuali. ‘L’Audacia’, della Grimaldi Holding spa, ha un contratto di servizio ‘a chiamata’ che scade il 31 dicembre e un costo giornaliero di 33.000 euro al giorno, cui vanno aggiunti 16 euro a persona per i pasti e 70 euro di carburante per miglio marino.

La ‘Vincent’, della Compagnia Moby spa, e’ stata attivata con contratto di fornitura ‘fissa’ (non ha scadenza) in seguito ai recenti scontri sull’isola di Lampedusa. Ha un costo di 27.000 euro al giorno, piu’ 20 euro a persona per i pasti e 85 euro di carburante per miglio marino. Puo’ essere disdetta con 48 ore di anticipo.

Secondo Filippo Miraglia, responsabile Immigrazione dell’Arci, quei novantamila euro al giorno “sono una cifra spropositata. Quasi tre milioni di euro al mese che il governo italiano sta pagando per un’operazione di detenzione illegale, che risponde solo a esigenze di propaganda elettorale e di consenso all’interno del centrodestra. Una spesa assolutamente sproporzionata all’effetto che ottiene e che certamente non aiuta il processo di democratizzazione della Tunisia”.

Miraglia è convinto che l’operazione ‘navi-Cie’ sia “l’ennesima scelta ideologica e sbagliata di questo governo, oltre che costosa per le tasche dei contribuenti italiani”. “Dobbiamo pensare che i migranti tunisini sono nelle stesse condizioni dei libici – dice – ovvero fuggono da situazioni di instabilita’, conseguenza di quello che sta succedendo nel Nordafrica. Dunque anche per loro sarebbe necessaria un’accoglienza temporanea nel nostro Paese – con un utilizzo dei fondi piu’ razionale – per poi rimandarli a casa quando la situazione si e’ stabilizzata”.

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