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Il paese di Padre Pio non vuole i profughi: “Sono terroristi o accattoni”

La Regione Puglia vorrebbe ospitarli anche negli alberghi di San Giovanni Rotondo. Ma il sindaco si oppone: “A rischio la nostra sicurezza e la nostra immagine”

 

Roma – 8 novembre 2011 – San Giovanni Rotondo è un paese di trentamila anime in provincia di Foggia noto anche chi non mette mai piede in chiesa.  Famoso perché in un suo convento visse e morì Padre Pio da Pietralcina, ora arriva agli onori delle cronache per un motivo che profuma molto poco di santità.

Anche in questo centro del Gargano dovrebbero arrivare i profughi arrivati in Italia dopo le rivoluzioni arabe e la guerra in Libia. Proprio approfittando del gran numero di strutture ricettive che solitamente ospitano i pellegrini, la regione Puglia ha infatti stipulato convenzioni con alberghi e pensioni per alloggiare i migranti.

Il sindaco Luigi Pompilio, che guida una giunta di centrodestra, si oppone però a quella che definisce “una scelta scellerata”. E in una lettera al ministro dell’Interno Roberto Maroni e al  governatore Nichi Vendola spiega: “La nostra città e’ un centro della cristianità tra i più importanti del globo l’Amministrazione Comunale si oppone fermamente all’ingresso di extracomunitari sommariamente identificati, perchè tra questi potrebbero annidarsi potenziali cellule terroristiche”.

“Nella migliore delle ipotesi – aggiunge il primo cittadino di San Giovanni Rotondo – un apparente beneficio economico derivante dall’accoglienza di queste persone negli alberghi, si trasformerebbe presto in un ritorno di immagine negativa, dovuto all’accattonaggio indiscriminato che si riverserebbe sulla città”. Un danno per  “l’intero sistema di accoglienza turistica, già precario e attualmente oggetto di faticosa riqualificazione”.

Insomma, secondo Pompilio, i profughi sono terroristi o, ben che vada, accattoni. Si può mai rovinare la reputazione del paese del Santo in nome della (cristiana) accoglienza?

Elvio Pasca

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