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Rutelli: “Italia non può accogliere chi rifiuta pluralismo e tolleranza”

“E’ tempo che cambiamo le leggi sull’immigrazione con un meccanismo a punti che incentivi oppure disincentivi profili professionali e lavorativi anche in base agli interessi strategici del nostro paese”

 

Roma, 27 dicembre 2011 – ”L’Italia di oggi non deve essere genericamente accogliente con chi rifiuti i principi e le regole del pluralismo e della tolleranza che abbiamo organizzato, con tante difficoltà, anche costruendo una cultura tutto sommato condivisa dei diritti umani”.

Lo scrive Francesco Rutelli nel suo libro “Non è vero” convinto che ”questo patrimonio non può essere utilizzato a la carte, ovvero cogliendone i vantaggi e, in cambio di prestazioni economiche, rigettandone i valori”.

”Non e’ in questione che esistano nel mondo diverse percezioni e pratiche, a proposito dei diritti umani fondamentali-osserva ancora Rutelli nel capitolo dedicato a contestare che ‘il politically correct colpisce solo nei salotti di sinistra’ – ma in Italia noi siamo italiani anche perche’ non poligami, perche’ non consideriamo piu’ le donne esseri inferiori; perche’ rispettiamo e consentiamo tutte le conversioni religiose”.

”Aggiungo – prosegue – se in gruppi etnici nazionali eistono forti componenti delinquenziali, non c’e’ nulla di male a incrementare controlli e severita’ sugli arrivi. Se ne rallegrano sempre le componenti oneste e operose di quegli stessi gruppi nazionali”. Secondo Rutelli, ”e’ tempo che cambiamo le leggi sull’immigrazione con un meccanismo a punti che incentivi oppure disincentivi profili professionali e lavorativi anche in base agli interessi strategici del nostro paese”.

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