Le novità riguarderanno solo i nuovi arrivati. Appena entrati in Italia ci si impegnerà a raggiungere determinati obiettivi, dopo due anni la verifica
Roma – 6 marzo 2012 – Nessun rinvio, da sabato prossimo tutti i nuovi arrivati in Italia dovranno firmare l’”Accordo di integrazione tra lo straniero e lo Stato”. Un regalo a scoppio ritardato del governo Berlusconi: previsto dalla legge sulla sicurezza del 2009, ci ha messo infatti quasi tre anni per entrare in vigore.
Siglando l’accordo si aderirà ai principi costituzionali e ci si impegnerà a “rigare dritto” e a raggiungere alcuni obiettivi, come una conoscenza elementare della lingua e delle istituzioni italiane. Entro tre mesi, si dovrà anche seguire un minicorso gratuito di educazione civica, cinque ore di lezione organizzate dallo Sportello Unico per l’Immigrazione.
L’ integrazione si misurerà con un sistema a punti. Questi cresceranno in base alla preparazione linguistica e culturale, oltre che con comportamenti considerati virtuosi, come attività imprenditoriali o di volontariato. Diminuiranno in caso di condanne penali anche non definitive, misure di sicurezza personali e illeciti amministrativi e tributari.
A due anni dalla firma, lo Sportello Unico per l’Immigrazione verificherà i progressi, se necessario con un test. Serviranno almeno trenta punti per essere promossi, chi si fermerà tra uno e ventinove avrà un anno per recuperare, con zero o meno punti si verrà bocciati con conseguenze gravi: addio al permesso di soggiorno ed espulsione.
Elvio Pasca