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Fini: “Sì al voto, no liste etniche”. Fassino: “Togliere la paura”

Prosegue lo scontro tra centrodestra e centrosinistra sull’immigrazione

ROMA – Sono giorni molto concitati per ciò riguarda l’immigrazione e la discussione politica nel nostro Paese.

A gettare benzina sul fuoco sulla già delicata situazione tra centrodestra e centrosinistra, in lite tra loro sulla riforma della nuova legge sull’immigrazione, le polemiche sui recenti episodi di cronaca nera che hanno visto protagonisti cittadini stranieri.

Una situazione estremamente delicata dal punto di vista mediatico, anche in vista delle prossime elezioni amministrative di fine maggio.

Sul fenomeno immigrazione la destra "cavalca la paura", il centrosinistra invece lavora "per togliere la paura che l’immigrazione porta con sé" – sintetizza il segretario dei Ds Piero Fassino.
Per il leader della Quercia, "la sicurezza che chiedono i cittadini è un’aspirazione normale. Chi governa ha il dovere di fare in modo che le persone si sentano sicure nel proprio territorio". Le amministrazioni locali possono farlo per esempio "riducendo il rischio che si formino sacche di marginalità sociale". "Oppure sull’immigrazione – dice Fassino, rilevando che i Comuni già lo fanno – promuovendo politiche attive di integrazione, accoglienza, inserimento, che tolgono all’immigrazione la paura che questa porta con sé".
"Ecco perché centrosinistra e centrodestra hanno due concezioni completamente diverse del problema: la destra affronta il tema immigrazione cavalcando la paura, noi invece vogliamo togliere la paura".

Alle parole di Fassino replica Isabella Bertolini, vice presidente dei deputati di Fi, seconda la quale "in Italia siamo in piena emergenza immigrazione e si moltiplicano gli episodi di violenza ad opera di cittadini extracomunitari". "Ormai – spiega – siamo ad una vera e propria mattanza quotidiana. La risposta dello Stato deve essere durissima. E’ ora di riappropriarci del nostro territorio. Basta con il solito buonismo della sinistra. Comincino ad applicare correttamente la Bossi-Fini, una legge dura, rigorosa, efficace. I risultati positivi non si faranno attendere".

Sul tema è intervenuto anche Gianfranco Fini, che ha allargato il discorso alla questione del voto amministravo agli stranieri.
"Non ho problemi sulla questione del diritto di voto agli immigrati per le elezioni amministrative. Voglio solo una garanzia – spiega Fini – che non si facciano liste etnico-religiose, non la lista cinese o filippina. L’immigrato che ha il diritto di voto potrà votare per le formazioni e per i partiti italiani". Fini sottolinea che "la sinistra ha sempre accelerato sui diritti degli immigrati ma non l’ha fatto sui doveri e questa situazione deve cambiare".

Sul tema della cittadinanza il sottosegretario agli Interni Ettore Rosato ha auspicato che si arrivi presto a "parlare di cittadinanza europea".
"Ormai possiamo dire che l’Italia é diventata a tutti gli effetti un paese di immigrazione, sempre più persone chiedono di essere accolti e diventare cittadini italiani e quindi anche il concetto di cittadinanza si amplia. "Con il concetto di cittadinanza europea – spiega Rosato – è possibile alzare lo standard dei diritti riconosciuti e delle tutele, uguale per tutti coloro che risiedono nell’Ue"

(19 maggio 2007)

Stefano Camilloni

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