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Oim: “Italia punti su seconde generazioni e integrazione”

Oropeza alla commissione Schengen: “I seicentomila figli di immigrati nati qui sono un investimento sul futuro”. Novemila rimpatri assistiti in dieci anni, Boniver: “Troppo pochi”

Roma – 8 maggio 2012 – L’Italia deve puntare sui figli degli immigrati e lavorare per l’integrazione. È l’appello lanciato oggi da Jose’ Oropeza, capo missione in Italia dell’Organizzazione mondiale per le migrazioni, nel corso di un’audizione davanti al Comitato parlamentare Schengen.

“Attualmente sono oltre 600 mila i figli di immigrati nati in Italia” ha spiegato Oropeza. “Puntare sul ruolo attivo dei giovani nella societa’ italiana sicuramente rappresenta un importante investimento per il futuro”.

Il capo missione dell’Oim ritiene anche che dopo le politiche di esclusione degli ultimi anni, bisogna tornare a parlare di integrazione. “Una integrazione – ha detto – che non deve certamente significare assimilazione ma la costruzione di un mosaico culturale. Un processo dinamico e partecipativo che coinvolga sia gli immigrati che i residenti”.

Nel corso dell’audizione Oropeza ha riferito che negli ultimi dieci anni 9mila immigrati sono tornati nel loro Paese grazie a programmi di rimpatrio assistito curati anche dall’Oim. “Numeri esigui”, secondo il presidente del Comitato Schengen  Margherita Boniver, che si chiede “perche’ non si riesca a far decollare questo importante strumento, o per la sua mancata conoscenza o per procedure troppo difficili”.

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