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Schengen. Sì ai controlli alle frontiere in caso di forti flussi migratori

Accordo tra i ministri dell’Interno dello spazio di libera circolazione, i singoli stati decideranno autonomamente. Malmstroem: "Delusa dalla mancanza di ambizione europea"

Roma – 7 giugno 2012 – In caso di flussi migratori incontrollati, i singoli stati membri dello spazio Schengen potranno decidere autonomamente di reintrodurre i controlli alle frontiere, senza chiedere il permesso alla Commissione Europea.

 

È l’accordo raggiunto oggi all’unanimità a Lussemburgo dai ministri dell'Interno dello spazio di libera circolazione. Il testo, secondo un’anticipazione dell’AFP, prevede che queste misure scattino “per un periodo di sei mesi, prorogabile per un altro semestre, qualora la sicurezza di una frontiera esterna non fosse più garantita a causa di circostanze eccezionali''.

A spingere per una clausola anti-immigrazione nel trattato di Schengen erano soprattutto Germania e Francia. L’ex presidente Sarkozy ne aveva fatto anche un cavallo di battaglia in campagna elettorale, sull’onda dell’emergenza sbarchi dello scorso anno, quando durante la primavera araba migliaia di tunisini sono arrivati in Italia per poi dirigersi Oltralpe.

Bruxelles avrebbe voluto mantenere un controllo europeo sulla sospensione della libera circolazione. Dopo l’accordo di oggi, la commissaria europea agli Affari interni Cecilia Malmstroem ha commentato su Twitter: "Sono delusa dalla mancanza di ambizione europea tra gli Stati membri".

EP

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