I lavoratori domestici iscritti all’Inps sono aumentati dell’8,37% nella prima metà dell’anno. Italiani in minoranza. Il record? Tredici rapporti di lavoro a testa
Roma – 4 settembre 2012 – La crisi morde le famiglie, che però non rinunciano a colf, badanti e babysitter.
Lo certifica l’Inps, che nelle sue banche dati ha visto passare i lavoratori domestici iscritti dai 681.000 del 2011 ai 738.000 del luglio 2012, un aumento dell’ 8,7%. Sono numeri di lavoro regolare in un settore che, conviene ricordarlo, conosce una vastissima diffusione del sommerso.
Per la stragrande maggioranza si tratta di lavoratori stranieri, 420.628 cittadini extraue e 180.258 comunitari, gli italiani sono solo 137.653. Tra gli immigrati, la classifica dei Paesi di provenienza è guidata da Romania (145.767), Ucraina (86.948), Filippine (66.893), Moldavia(49.593) e il Perù (29.997).
La maggior parte dei lavoratori (651.718) ha un solo rapporto di lavoro, mentre 59.043 lavoratori hanno 2 rapporti di lavoro e 16.476 ne hanno 3. Il record è però di tredici rapporti di lavoro per lavoratore, e se lo contendono, certifica l’Inps, solo tre stakanovisti in tutta Italia.
La maggioranza dei datori di lavoro è naturalmente di nazionalità italiana (768.356) ma si contano anche 9.129 datori comunitari e 37.768 extracomunitari. Le nazioni straniere con il maggior numero di datori di lavoro sono la Cina (3.393), il Marocco (3.154), la Francia (2.240) l’India (1.929) e la Svizzera (1.692).