Dopo la chiusura dell’ Emergenza Nord Africa, una circolare del ministero dell’Interno individua le categorie di persone che possono rimanere nelle strutture. I Comuni: “Soddisfatti, una soluzione morbida”
Roma – 5 marzo 2013 – L'accoglienza continua per i profughi più vulnerabili, come i minori e le loro famiglie, e per quanti attendono una decisione sul loro status o un documento. Dopo le rassicurazioni date mercoledì scorso a voce a Comuni e associazioni, nel corso Tavolo di coordinamento nazionale sull’emergenza Nord Africa, il ministero dell’Interno ha messo i suoi impegni nero su bianco, in una circolare del Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione datata primo marzo.
Il Viminale conferma che l’accoglienza proseguirà per i minori stranieri non accompagnati richiedenti asilo, per i quali sono stati stanziati 2,5 milioni di euro e chiesti altri fondi al ministero dell’Economia. I soldi serviranno a coprire le spese sostenute dai Comuni fino a quando i minori non saranno inseriti nello Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati. Sarà il ministero del lavoro e delle politiche sociali a coordinare le attività in questo campo e a dare indicazioni ai Comuni.
Nelle strutture potranno poi rimanere le cosiddette “categorie vulnerabili”, cioè, come prevedono le norme sull’asilo, “i minori non accompagnati, i disabili, gli anziani, le donne single in stato di gravidanza , i genitori single con figli minori , le vittime di rotture, stupri o altre forme gravi si violenza psicologica, fisica o sessuale”. Il ministero apre però anche alle “famiglie con minori” per le quali potranno essere individuate “apposite soluzioni” per al prosecuzione dell’accoglienza.
L’accoglienza continua anche per i tanti profughi che sono ancora in una sorta di limbo riguardo alla loro condizione giuridica. Sono persone che devono essere ancora ascoltate dalla Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale oppure che hanno presentato un ricorso dopo la bocciatura, ma anche quelle che attendono il rilascio del permesso umanitario o del titolo di viaggio.
Diverse prefetture avevano anche segnalato la necessità di completare le “misure per favorire percorsi di uscita”, come i programmi di rimpatrio volontario o, molto più spesso, il pagamento dei 500 euro di buonuscita previsti per chi lascia le strutture. Dovranno fare sapere quante sono le persone interessate e quando pensano di finire (prima di quella data, presumibilmente, i profughi potranno rimanere nelle strutture di accoglienza).
L’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani esprime “soddisfazione” per la circolare. “Individua una soluzione più ‘morbida’ e sostenibile per la conclusione dell’emergenza” commenta Flavio Zanonato, Sindaco di Padova e Delegato ANCI all’immigrazione. “Resta il rammarico – aggiunge – per il tempo perso negli ultimi mesi, ma speriamo che il risultato raggiunto attenui le preoccupazioni dei territori e assicuri le necessarie garanzie a quanti rischiavano di rimanere senza misure di adeguata protezione”.
Scarica la circolare del Ministero dell’Interno
Elvio Pasca