in

Richiedenti asilo. Permesso per motivi umanitari a chi rinuncia al ricorso

L’"offerta" della Commissione Asilo per smaltire gli arretrati. Meglio valutare bene la propria situazione

Paralizzata da un’enorme mole di ricorsi contro i dinieghi dell’asilo politico, la commissione del Viminale che se ne sta occupando alza bandiera bianca e propone una via d’uscita: chi rinuncia al contenzioso (e quindi anche al riconoscimento dello status di rifugiato) potrà mettersi in tasca un permesso di soggiorno per motivi umanitari, che dà la possibilità di lavorare.

Dal 21 aprile 2005 è in vigore una procedura che assicura ai richiedenti asilo una risposta nel giro di qualche settimana, ma ad oggi migliaia di persone che hanno presentato domanda prima di quella data scontano la farraginosità del vecchio sistema e attendono ancora che venga definita la loro posizione. Le risposte dovrebbero arrivare dalla Sezione Stralcio della Commissione nazionale per il diritto d’asilo, il cui lavoro è però rallentato da oltre 1300 ricorsi presentati da chi si è visto bocciare la domanda.

La Commissione Asilo ha quindi deciso, come recita un comunicato, di "deflazionare il carico dei tribunali e consentire il corretto impiego delle risorse della Sezione stralcio nell’esame delle domande di riconoscimento pendenti". Come? Verranno esaminati "tutti i casi di contenziosi pendenti" e si chiederà al Questore competente "il rilascio di un permesso per motivi umanitari subordinato alla rinuncia del richiedente asilo agli atti del giudizio in corso con conseguente cessazione della materia del contendere".

La procedura per rientrare in questa particolare sanatoria (che riguarda solo i destinatari di diniego dello status di rifugiato emessi dall’ex Commissione centrale per il riconoscimento dello status di rifugiato e dalla Sezione stralcio) è piuttosto semplice.

Chi ha avviato un ricorso dovrà compilare e spedire via fax alla Commissione nazionale per il diritto d’asilo (sezione stralcio) questo modulo, in cui spiega che rinuncia al ricorso e chiede il riconoscimento della protezione umanitaria. La Commissione gli comunicherà che ha accolto la richiesta informandone anche la Questura, che rilascerà il permesso di soggiorno per motivi umanitari. Il richiedente comunicherà quindi al giudice istruttore che gli è stata accordata la protezione umanitaria, e presenterà la rinuncia al ricorso.

Soddisfatto il Consiglio Italiano per i Rifugiati, che aveva suggerito da tempo soluzioni pratiche all’empasse dell’esame delle domande. "Siamo molto contenti, questa decisione permette a molte persone di uscire da una lunga attesa e di ottenere finalmente il permesso di soggiorno. Alcuni attendono addirittura dal 2002" commenta il direttore Christopher Hein.

C’è però bisogno di un chiarimento da parte della Commissione. "Come funzionerà il rinnovo di questi permessi di soggiorno umanitari? Sarà quasi automatico o bisognerà rivalutare la situazione e verificare se nel Paese d’origine ci sono ancora le condizioni che hanno portato alla richiesta d’asilo?" chiede Hein. "Anche perché il permesso umanitario è convertibile in un permesso per lavoro solo se (oltre a un’assunzione) si ha un passaporto, documento di cui sono sprovvisti molti richiedenti asilo".

Prima di presentare domanda, va comunque valutata attentamente la situazione perché firmando quel foglio ci si preclude la possibilità di vedersi riconosciuto lo status di rifugiato. La voglia di chiudere contenziosi lunghi anni non deve far passare in secondo piano che chi ha un permesso umanitario ha meno diritti di un rifugiato: per citare solo alcune delle differenze più importanti, non può chiedere il ricongiungimento familiare, il suo permesso dura di meno ed è più difficile da rinnovare. Meglio allora informarsi bene e capire se nel proprio caso il gioco vale la candela.

Scarica
Il comunicato della Commissione Nazionale Asilo
Il modulo per la domanda

(27 aprile 2007)

 

Elvio Pasca

Clicca per votare questo articolo!
[Totale: 0 Media: 0]

IMMIGRAZIONE: DA ANCI OK A VOTO AMMINISTRATIVO / ANSA

IMMIGRAZIONE: FRATTINI SU DDL, ATTENTI A AUTOSPONSOR E CPT