Entrano in vigore le nuove norme sui soggiornanti di lungo periodo. Domande negli uffici postali
ROMA – Da oggi bastano cinque anni per prendere la carta di soggiorno o, meglio, il "permesso CE per soggiornanti di lungo periodo" che l’ha sostituita.
Pubblicato quindici giorni fa in gazzetta Ufficiale, è entrato in vigore un decreto legislativo dedicato ai cittadini extraue regolarmente in Italia da almeno cinque anni che, secondo una direttiva europea, vanno quasi equiparati ai comunitari. A sancire i loro nuovi diritti, un super permesso a tempo indeterminato che, tra le altre cose, dà la possibilità di lavorare in tutti i Paesi Ue che hanno già adattato, come l’Italia, la loro normativa.
Può chiedere il "permesso CE per soggiornanti di lungo periodo" per sé e per i propri familiari "lo straniero in possesso, da almeno cinque anni, di un permesso di soggiorno in corso di validità", che percepisce un reddito non inferiore all´assegno sociale annuo. Non può però presentare domanda chi è titolare di un permesso per studio, formazione professionale, motivi umanitari, protezione temporanea e asilo oppure di un permesso di breve durata (tipo studio e affari), e i periodi passati in Italia con un permesso di breve durata non entrano nel computo dei cinque anni.
Chi presenta la richiesta anche per i familiari, oltre a un reddito sufficiente a mantenerli, dovrà dimostrare l’idoneità dell’alloggio in cui vivono, in base ai parametri minimi previsti dalla legge regionale per l´edilizia residenziale pubblica o ai requisiti igienico-sanitari accertati dalla Asl competente per territorio. Il permesso non verrà rilasciato ai cittadini stranieri ritenuti pericolosi per l´ordine e la sicurezza pubblica.
Il titolare di un permesso per lungo periodo, anche se rilasciato da un altro Paese dell’Unione Europea, può entrare in Italia senza visto e svolgere qualunque attività lavorativa autonoma o subordinata, salvo quelle espressamente vietate agli stranieri. I lavoratori subordinati, inoltre, non sono tenuti a stipulare, oltre al contratto di lavoro, il contratto di soggiorno. Il permesso dà infine diritto alle prestazioni di assistenza e previdenza sociale, alle erogazioni in materia sanitaria, scolastica e sociale e ai servizi e ai beni a disposizione del pubblico, come ad esempio le case popolari
Le nuove condizioni previste dal decreto entrato oggi in vigore si applicano anche a chi è già titolare di una carta di soggiorno e d’ora in poi tutti i passaggi di leggi, regolamenti e decreti dedicati alla carta di soggiorno andranno intesi come se si riferissero al "permesso CE per soggiornanti di lungo periodo".
Chi invece matura adesso i requisiti, può presentare domanda presso gli sportelli postali abilitati. In attesa che arrivino disposizioni ad hoc dal ministero dell’Interno, si possono utilizzare i moduli per la richiesta di carta di soggiorno contenuti nel kit distribuito gratuitamente in tutti gli uffici. Non allarmatevi se le istruzioni allegate parlano ancora di sei anni di residenza: sono state stampate quand’era in vigore la vecchia normativa e andranno presto aggiornate.
(14 febbraio 2007)
Elvio Pasca