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Usa. George W. Bush spinge la riforma dell’immigrazione

L'ex presidente: "Affrontare il dibattito con spirito benevolo. Gli immigrati sono persone per bene che contribuiscono al benessere dell’America"

Roma – 11 luglio 2013 – Anche l’ex presidente degli Stati Uniti George W. Bush vuole che la riforma dell’immigrazione vada in porto e ieri ha invitato il Congresso ad affrontare il dibattito con “spirito benevolo”. Parole importanti, specialmente ora che le resistenze dei Repubblicani alla Camera mettono a rischio il percorso iniziato in Senato.

L’occasione è stata la cerimonia di naturalizzazione di venti nuovi americani che si è tenuta ieri al Bush Institute in Dallas.

“Spero davvero che ci sia una soluzione positiva del dibattito e spero che durante il dibattito terremo uno spirito benevolo in mente e capiremo il contributo che i migranti danno al Paese. Sono per la stragrande maggioranza persone per bene che lavorano duro, credono nella loro fede e conducono vite responsabili. L’immigrazione è il segno di una nazione  sicura e di successo”.

George W. Bush aveva puntato a una riforma dell’immigrazione durante il suo ultimo mandato, ma il tentativo si era arenato di fronte alle posizioni repubblicane al Congresso.  Anche in quel caso, il punto più critico era la regolarizzazione di undici milioni di clandestini.

Ieri ha detto di ritenere possibile che si “mantenga la tradizione” di accogliere persone dall’estero. “Siamo anche una nazione di leggi e l’America può essere uno stato di diritto e una società accogliente allo stesso tempo”.

 

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