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Kyenge: “Mi attaccano perchè rompo gli stereotipi”

"Tantissime persone si ritrovano in quello che io sono e rappresento. Da Balotelli grande contributo nella lotta al razzismo

Roma – 30 agosto 2013 –  "Da oltre cento giorni subisco attacchi perche' colpevole di essere nera, colpevole di essere donna, colpevole di essere laureata e colpevole di rompere il sistema degli stereotipi".

Lo ha detto ieri sera la ministra per l'Integrazione, Cecyle Kyenge, intervenendo alla Festa el Prtito Democratico a Pesaro, commentando l'ennesima contestazione inscenata contro di lei da Forza Nuova.

 "Tantissime persone – ha però sottolineato  – si ritrovano in quello che io sono e rappresento. Quindi dico che siamo tutti colpevoli e tutti insieme possiamo cambiare questa mentalita' ed essere artefici del cambiamento".

A chi le cheideva del caso Calderoli, e delle scuse ricevute dal vicepresidente del Senato ch ela'veva paragonata a una scimmia, Kyenge ha risposto: "Non e' assolutamente nei miei pensieri". "Mi ha regalato dei fiori – ha aggiunto -, che ho portato alla Madonna del Buon consiglio: penso che quello sia il posto giusto per i suoi fiori".

Kyenge ha parlato anche di Mario Balotelli: "Credo che tutte le persone vadano giudicate indipendentemente dal colore della propria pelle – ha spiegato – e questo vale anche per lui". "Non dimentico il contributo che sta dando nella lotta contro il razzismo – ha poi aggiunto – e, come lui, campioni come El Shaarawi e Ogbonna".

"Non siamo tutti uguali – ha concluso la ministra -, ma ognuno nel suo ambito deve fare il massimo per portare avanti questi temi".

Poco lontano dal luogo dove è intervenuta la ministra, militanti di Forza Nuova  hanno esposto ieri uno striscione con la scritta "la Kyenge odia gli italiani, dimissioni subito" e un altro con la frase "no ius soli".

"La Kyenge – afferma in una nota il coordinatore regionale di FN Davide Ditommaso – odia gli italiani, perche' ha dimostrato nelle parole e nei fatti di non rispettare la nostra storia e le nostre tradizioni, pretendendo di imporre un modello globalizzato e multietnico che ha gia' fallito in diversi Paesi europei. Noi non permettiamo a nessuno di impartire lezioni di civilta' e di tolleranza, tanto meno alla signora Kyenge, che arriva da un paese in cui regnano caos, guerre tribali e genocidi".

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