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I bimbi cantano “Volare”. Il razzista “Bruciamoli”

Coro gospel di figli di immigrati cinesi canta per evento di beneficienza a Prato. Contro i commenti xenofobi su facebook, scatta la denuncia per istigazione all’odio razziale di Sel

Roma – 9 settembre 2013 – La settimana scorsa a Prato si è svolta “Anima gospel, un gospel per Prato”, evento di beneficienza il cui ricavato è stato devoluto alla Caritas cittadina. Sul palco sono saliti importanti musicisti e artisti italiani e con loro il coro dell’Associazione d’amicizia dei cinesi a Prato. Circa 50 bambini nati e cresciuti in Italia da genitori cinesi si poi sono esibiti cantando “Nel blu dipinto di blu” di Domenico Modugno e "Yinxing de Chibang" (Ali invisibili) con il Gospel Fire Choir.

I bambini sono stati i protagonisti della serata e hanno accesso il sorriso del pubblico. Il giorno dopo l’evento, sulla pagina facebook del giornale “Il Tirreno”, sono comparsi diversi commenti di natura xenofoba nei confronti dei piccoli cantanti. Sinistra Ecologia e Libertà di Prato ha deciso di denunciare per istigazione all'odio razziale uno degli autore dei commenti, tale Daniele, che aveva scritto: “Provate a bruciarli, vedete come cantano”.

Quando ha saputo della denuncia, l'autore del commento ha mandato una mail di scuse al partito: ‘Salve sono Daniele quello dei commenti un po' pesanti su i bambini cinesi….volevo fare le mie scuse a tutti per il commento che ho fatto…non succederà più…grazie’.

"Riteniamo importante – ha coomentato la coordinatrice provinciale di Sel, Nicoletta De Angelis – chiarire due questioni. La prima: le scuse dovrebbe porgerle ai bambini a cui si era rivolto immaginandoli al rogo. La seconda: siamo certi che il signor Daniele non ripeterà l'errore di pubblicare tante e tali aberrazioni su un social network, ma la denuncia che Sinistra Ecologia Libertà muoverà non ha solo scopo educativo o preventivo ma intende stigmatizzare e colpire atteggiamenti e comportamenti illegali e razzisti”.

Insomma, chieda scusa ai bambini. Davanti al giudice, però, non basterà un "mi dispiace".

S.O

 

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