Una nuova tassa colpisce solo gli iscritti extracomunitari. La studentessa: “Ingiusta e discriminatoria”. Asgi: “È illegittima”
Roma – 20 settembre 2013 – “Riuscire ad attrarre talenti dall’estero è uno dei grandi problemi del nostro sistema dell’istruzione” ha ammesso qualche giorno fa il premier Enrico Letta. In Italia c’è però chi addirittura rischia di far scappare gli studenti stranieri che sono già qui.
Il consiglio di Amministrazione dell’Accademia delle Belle Arti di Roma sembra essercisi messo d’impegno. Tanto da deliberare, lo scorso dicembre, che per frequentare l’anno accademico 2013/2014 gli studenti extracomunitari dovranno versare, oltre alle tasse pagate dai colleghi italiani, altri mille euro. Avete letto bene, mille euro.
Così, all’inizio di questo mese, tutti gli iscritti stranieri hanno ricevuto una lettera dell’amministrazione che li invita a pagare la prima rata di 500 euro. Con un monito chiarissimo: “Ricorda che per poter sostenere esami, ottenere certificati, compiere qualsiasi atto di carriera devi essere in regola col pagamento di tasse e contributi”.
Insomma chi non paga è fuori. Non solo dall’Accademia delle Belle Arti, ma dall’Italia. Perché, se non potrà sostenere esami, perderà anche il diritto di rinnovare il suo permesso di soggiorno.
“Noi troviamo questa tassa estremamente ingiusta e discriminatoria, perché come casuale c'è scritto "essere straniero", e non si basa sul reddito” denuncia in una email a Stranieriinitalia.it una studentessa iraniana, che preferisce rimanere anonima. E sottolinea che “mille euro in Iran sono lo stipendio medio di più di tre mesi di una famiglia normale”.
Nella mail si ricordano il principio di uguaglianza sancito dall’articolo 3 della Costituzione italiana, insieme all’articolo 34 che dice: “i capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi”. “Pochi studenti stranieri – ricorda la giovane artista iraniana – vengono a studiare in Italia, ma se quei pochi che vengono si trovano in situazioni come questa, c'è poco da meravigliarsi”.
Gli studenti dell’Accademia protestano da mesi contro quella delibera e solo ieri, grazie a una raccolta di firme, sono riusciti a raggiungere un primo risultato. Il consiglio di amministrazione avrebbe infatti deciso di sospendere il nuovo contributo, riservandosi di ridiscuterne i criteri ad ottobre.
Stranieriinitalia.it ha provato invano oggi pomeriggio a contattare telefonicamente il direttore dell’Accademia delle Belle Arti di Roma Gerardo Lo Russo per avere chiarimenti. Dall’istituto ci hanno risposto che non sarà reperibile fino a lunedì e che non ci sono altri che possono discutere al posto suo di questa vicenda.
Intanto, interviene anche l’Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione, che ha già portato avanti con successo in tutta Italia diverse azioni legali contro le discriminazioni.
“Il servizio antidiscriminazioni dell’ASGI ritiene che tale condotta dell’Accademia di Belle Arti di Roma sia illegittima e venga in contrasto con norme di legge nazionali ed europee” si legge in una dettagliata nota che elenca norme violate e giurisprudenza.
L’associazione chiede quindi di eliminare la tassa e restituire agli studenti i soldi giù incassati, ma intanto ha segnalato il caso alla Commissione Europea e all’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali.
La marcia indietro dell’Accademia delle Belle Arti di Roma, insomma, sembra inevitabile. Ma che brutta figura.
Elvio Pasca