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Carta di soggiorno ai rifugiati e 210 milioni per fronteggiare gli sbarchi

Il consiglio dei ministri sblocca fondi per “l’eccezionale afflusso di stranieri” e per i minori soli. Recepita una direttiva europea sui titolari di protezione internazionale

Roma – 10 ottobre 2013 – Arrivano fondi per emergenza immigrazione e minori soli e la carta di soggiorno (permesso Ce per soggiornanti di lungo periodo) anche per i rifugiati. Merito di due provvedimenti varati ieri sera dal Consiglio dei ministri, tutte misure già previste prima della tragedia di Lampedusa che però serviranno all’Italia per gestire meglio l’accoglienza di chi arriva sulle nostre coste.

Il governo ha approvato un decreto legge contenente “disposizioni urgenti in materia di finanza pubblica” che, tra le altre coste, istituisce un fondo per “fronteggiare le esigenze straordinarie connesse all’eccezionale afflusso di stranieri sul territorio nazionale”. Viene dotato di 190 milioni di euro per il 2013, la cui ripartizione è affidata al ministero dell’interno previo consenso del ministero delle Finanze. Altri 20 milioni di euro vengono invece assegnati al fondo per l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati.

Complessivamente vengono quindi stanziati 210 milioni di euro. Le coperture arrivano per 90 milioni di euro dal Fondo rimpatri, alimentato anche dalle tasse sui permessi di soggiorno,  per 70 milioni di euro dalle entrate dell’INPS derivanti dalla regolarizzazione del 2012, per 50 milioni di euro da una corrispondente riduzione del “Fondo di rotazione per la solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafioso, delle richieste estorsive e dell’usura”.

Il governo ha poi approvato uno schema di decreto legislativo (che ora verrà inviato alle Camere per i pareri) che recepisce la direttiva 2011/51/UE. L’obiettivo, spiega una nota di Palazzo Chigi, è “favorire l’integrazione dei titolari di protezione internazionale (rifugiati e titolari di protezione sussidiaria), consentendo il rilascio del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo alle medesime condizioni previste per gli altri cittadini stranieri anche ai rifugiati che ad oggi ne sono esclusi”.

I titolari di protezione internazionale con permesso di “lungo-soggiorno” potranno stabilirsi, a determinate condizioni (ad esempio, per motivi di lavoro), in un secondo Stato membro. Inoltre, lo status ulteriore di soggiornante di lungo periodo potrà essere mantenuto anche in caso di cessazione della protezione internazionale.

Per gli stranieri beneficiari di protezione internazionale ed i loro familiari ottenere il permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo sarà più semplice rispetto agli altri immigrati. Non dovranno infatti documentare la disponibilità di un alloggio idoneo, né superare il test di conoscenza della lingua italiana.

EP
 

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