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Alfano: “Sì a interventi sui Cie, ma in Italia non c’è posto per tutti”

Il ministro dell’Interno: “Pronti a ridurre i tempi di permanenza nei centri, senza però mettere a repentaglio la sicurezza dei cittadini. La sinistra non mandi messaggi sbagliati”

Roma – 24 dicembre 2013 – Sì a un intervento sui Centri di Identificazione ed Espulsione, ma ma senza intaccare la sicurezza dei cittadini. Una regola che deve far da guida anche eventuali modifiche della legge sul’immigrazione.

È la posizione del vicepremier e ministro dell’interno Angelino Alfano, il leader dell’altra anima della maggioranza con la quale Enrico Letta e il Pd dovranno scrivere un nuovo accordo di governo.

“Non possiamo, sull’onda di giustificata emotività, mettere a repentaglio la sicurezza dei cittadini” dice oggi Alfano in un’intervista al Corriere della Sera. “Nel 2013 – fa poi notare – il tempo di permanenza medio nei Cie è stato di 38 giorni. Attualmente nei Cie ci sono solo 445 stranieri. I ritardi nei rimpatri sono dovuti ai ritardi nel rilascio dei documenti da parte dei consolati. Aggiungo che dei nove immigrati che si sono cuciti la bocca a Ponte Galeria, tre sono ex detenuti per spaccio e uno, l’imam, ha precedenti per rapina, lesioni e tentato furto”.

Anche secondo Alfano qualcosa va cambiata. “Ho istituito una task force ministeriale – ricorda – che dovrà rivedere i capitolati di appalto sulla gestione dei centri e ho inviato ispezioni per verificare la situazione nelle strutture. Quanto ai consolati, propongo di non dare seguito ai progetti di cooperazione allo sviluppo in quei Paesi che non collaborino nel rilascio dei documenti. L’ultimo decreto legge sulla giustizia prevede che l’identificazione avvenga già nelle strutture carcerarie e questo abbrevierà la permanenza nei Cie”.

“Siamo pronti a lavorare per una  riduzione” ai tempi di permanenza nei Cie, ribadisce. Però poi avverte “Dobbiamo stare attenti a non fare arrivare dall’altra parte del Mediterraneo messaggi sbagliati del tipo: venite in Italia, qui c’è posto e lavoro per tutti. Non è così, abbiamo già grandi difficoltà ad assicurare un futuro ai giovani italiani. Quest’anno sono approdati in Italia 43 mila migranti. Nel 2012 dalla Siria ci furono 500 arrivi, quest’anno 11 mila”.

Quanto alle modifiche alla legge sull’immigrazione, compresa un’eventuale abolizione del reato di clandestinità, Alfano ammonisce il PD: “Ancora non è chiaro di quale capitolo della Bossi-Fini voglia parlare la sinistra. Ma ripeto: c’è il rischio di messaggi sbagliati”
 

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