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Reato di clandestinità. Il Senato discute il ddl che lo cancella

Arriva in aula il testo sulle pene detentive non carcerarie, che vuole depenalizzare l’ingresso e il soggiorno irregolare in Italia. La Lega Nord annuncia battaglia, ma anche il Nuovo Centro Destra chiede uno stralcio

Roma – 14 dicembre 2013 – Momenti cruciali per il reato di clandestinità, regalo (avvelenato) del centrodestra al governo dell’immigrazione in Italia.

È iniziata stamattina nell’Aula del Senato la discussione generale sul disegno di legge 925, “Delega al Governo in materia di pene detentive non carcerarie e disposizioni in materia di sospensione del procedimento con messa alla prova e nei confronti degli irreperibili”. Un testo già approvato alla Camera, che però nel corso dell’esame a Palazzo Madama si è arricchito di un passaggio particolarmente importante per gli stranieri in Italia.

Merito di un emendamento presentato da due senatori del Movimento 5 Stelle, che ieri ha ottenuto anche l’appoggio online della maggioranza della base del partito, se così si possono chiamare i 25 mila iscritti che hanno partecipato al referendum online lanciato sul sito di Beppe Grillo.

Quell’emendamento, approvato in commissione Giustizia, impegna il governo ad “abrogare il reato previsto dall’articolo 10-bis del testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero, di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286”. Si tratta, per l’appunto, del reato di ingresso e soggiorno introdotto nel 2009 dall’ultimo governo Berlusconi, quando la maggioranza era guidata da Popolo delle Libertà e Lega Nord.

Proprio i leghisti stamattina, durante la discussione generale, hanno annunciato battaglia. Il senatore Massimo Bitonci ha parlato di un “provvedimento vergognoso”. “Da gennaio ad oggi sono arrivati 1.000 clandestini, in soli 15 giorni, nel nostro territorio. L'anno scorso ne sono arrivati più di 10.000: si tratta, cioè, ogni anno, di una nuova città di clandestini che dobbiamo mantenere. Quindi, non possiamo assolutamente sopportare questo emendamento che contrasteremo con una dura opposizione”.

Bitonci in aula ha anche attaccato per l'ennesima volta la ministra dell'integrazione. "Leggo che la Kyenge e la sua consigliera Livia Turco vogliono le quote riservate agli immigrati nella società. Siamo alla demenza. La Turco non sa niente di niente, e la Kyenge non è qualificata per questo incarico molto delicato. La Kyenge non sa cos'è l'integrazione, non sa niente di niente, vuole favorire la negritudine come in francia, ma noi possiamo farne a meno"

Per quanto dura, sarà difficile che la sola opposizione della Lega fermi il disegno di legge. Qualche preoccupazione in più suscita una nota diffusa stamattina dal senatore Maurizio Sacconi, che milita nel Nuovo Centro Destra, uno dei partiti della maggioranza.

''La ricerca dei modi piu' efficaci con i quali prevenire e contrastare, anche a nome dell'intera Unione europea, gli ingressi clandestini deve essere tema del confronto interno alla maggioranza per l'auspicabile ''Patto 2014''. E' necessario – scrive Sacconi – verificare pragmaticamente l'efficacia della legislazione vigente e, ove necessario, provvedere a correzioni utili anche ad espulsioni tempestive e a deterrenze ancor piu' robuste nel caso di ripetizione dell'ingresso clandestino” scrive Sacconi.

“Per questa ragione – conclude il senatore di Ncd – è necessario stralciare la materia dal disegno di legge all'esame del Senato, sottraendola cosi' ad un confronto schematico sulle apparenze per entrare nel merito concreto delle difficoltà di applicazione delle norme''.

Ecco il testo all’esame del Senato

EP

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