Stefano Camilloni
"Fanno casino e spacciano". Denunciato per razzismo il titolare
BOLZANO – Violazione della legge Mancino contro l’istigazione all’odio razziale.
Non deve essere certamente un buon momento per il gestore della discoteca "Rice" di Bolzano accusato di non avere fatto entrare nel suo locale due giovani del Marocco a causa della loro nazionalità e sul quale la questura locale sta indagando.
La vicenda – secondo la denuncia – vede protagonisti due giovani marocchini, l’uno di 16 e l’altro di 19 anni: i buttafuori avrebbero impedito l’ingresso nel locale con la motivazione che "i marocchini fanno casino e spacciano".
Il fatto era stato segnalato all’Osservatorio provinciale sulle im migrazioni, i cui responsabili sono dell’avviso che non si tratti di un fatto isolato in Alto Adige. Un episodio simile – hanno detto – sarebbe avvenuto anche in una discoteca a Gargazzone, un paesino fra Bolzano e Merano. Sembra – dicono gli addetti all’Osservatorio – che i responsabili delle discoteche facciano ricorso ad una sorta di possibilità di ‘selezionare’ i loro clienti, dato che per entrare occorre essere iscritti ad un club.
Secondo il titolare della discoteca di Bolzano, Vincenzo Galasso, che respinge ogni ipotesi di razzismo, "si tratta di una polemica fuori luogo". "Ogni sera – ha detto – non faccio entrare decine e decine di persone, altoatesini e extracomunitari". "Preferisco – ha spiegato l’uomo – essere denunciato per non aver fatto entrare qualcuno, piuttosto che dover rispondere a persone che restano ferite all’interno del mio locale perché entra chi vuole".
La vicenda ha avuto anche un risvolto politico, con Ulli Mair – giovane segretaria e consigliere provinciale dei Freiheitlichen, partito sudtirolese gemellato con quello omonimo che fu del leader xenofobo austriaco Joerg Haider – che è intervenuta per difendere a spada tratta il gestore della discoteca incriminata. "Quando il proprietario vede che i clienti locali cominciano a scarseggiare e la cassa non registra guadagni proprio perché egli ammette i cittadini extracomunitari – ha detto – capisco che si ricorra a simili misure". "Ciò – ha puntualizzato Mair – vale anche considerando che tedeschi ed italiani stessi evitano di frequentare assieme determinate discoteche".
(23 marzo 2007)
s.c.
