Giro di vite sull'identificazione di chi arriva in Italia, per evitare che vada a chiedere asilo in altri Paesi europei. "La polizia procederà in ogni caso"
Roma – 30 settembre 2014 – Profughi e migranti che arrivano in Italia devono essere identificati. Al di là dei documenti che hanno o non hanno in tasca, vanno fotografati e bisogna prenderne le impronte, anche “con la forza”.
Il governo corre ai ripari dopo le proteste di altri paesi europei. La Germania, l'Austria e altri denunciano che troppo spesso quanti arrivano sulle nostre coste, anche salvati da Mare Nostrum, non lasciano le loro generalità, in modo a poter andare a chiedere asilo nel Nord Europa e non, come imporrebbe il regolamento di Dublino, in Italia.
Il giro di vite è previsto da una circolare inviata nei giorni scorsi dal Dipartimento di pubblica sicurezza del Ministero dell’Interno a prefetti e questori. Dopo aver ricordato che “alcuni Stati membri lamentano, con crescente insistenza il mancato fotosegnalamento di numerosi migranti”, parla della necessità d’affrontare la situazione emergenziale con rinnovata cura nelle attività d’identificazione e fotosegnalamento dei migranti”.
“Nei mesi scorsi- ammette il Viminale – si è avuto modo di constatare l’oggettiva difficoltà di procedere al fotosegnalamento dei migranti” a causa del “rilevante numero di gruppi soccorsi» dalle navi”. I “tentativi esperiti in tali condizioni” hanno “determinato rilevanti problemi connessi alla sicurezza”.
Ora, “per superare le difficoltà operative riscontrate” si prenderanno subito a tutti foto e impronte. “”Prescindendo dalla puntuale identificazione sulla base dell’esibizione del documento di viaggio, se posseduto”o anche “dall’inesistenza di motivi di dubbio sulla dichiarata identità “, la circolare dispone infatti che “lo straniero deve essere sempre sottoposto a rilievi foto dattiloscopici e segnaletici”.
I diretti interessati verranno informati della novità con un volantino multilingue (arabo, eritreo, inglese francese e italiano) distribuito dagli operatori di Mare Nostrum. “Il rifiuto di fornire le proprie generalità e di farsi fotosegnalare – spiega – costituisce reato e determina la denunzia all'autorità giudiziaria. In ogni caso la polizia procederà all'acquisizione delle foto e delle impronte digitali, anche con l'uso della forza se necessario”.
Per l'Italia questa decisione è comunque un'arma a doppio taglio. Da un lato tranquilizza i nostri partner europei togliendo loro alibi per non aiutarci nel fronteggiare l'emergenza nel Mediterraneo, dall'altro ci obbliga a garantire l'accoglienza a molte più persone rispetto ad adesso, visto che tanti non potranno più far perdere le loro tracce diventando un problema di altri.