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Invio domande. Penalizzato chi ci ha messo ore: vale l’ora di ricezione

Penalizzato chi ha impiegato ore a completare l’invio. Un comunicato del Viminale aveva dato qualche speranza…

ROMA – Fermi da ore davanti a un monitor a fissare una barra di avanzamentro che non avanzava mai, in tanti ieri si sono fatti coraggio leggendo il comunicato diffuso a metà mattinata dal Viminale: “L’attesa non pregiudica in alcun modo la buona riuscita della ricezione. Inoltre il sistema riceve automaticamente le domande inviate, secondo l’orario di invio”.

Naturale aggrapparsia a questa piccola speranza, e dimenticare che su www.interno.it gli stessi esperti del ministero spiegavano che “Il sistema di compilazione della graduatoria sarà completamente automatico. Farà riferimento il momento in cui il sistema acquisisce la domanda, che potrebbe non coincidere con quello in cui si invia per i tempi di trasmissione legati alla rete internet ed ai singoli provider utilizzati dall’utente”.

Con le e-mail che riportano l’orario con cui si entrerà nelle graduatorie provinciali, giunte solo in tarda serata agli aspiranti datori di lavoro, è però arrivata la doccia fredda:

“Ho spedito il modulo alle 8 e 1 secondo e dopo 6 ore e 30 di attesa ho avuto la conferma di avvenuta ricezione. Stamattina ho avuto la risposta dal ministero con l’orario: 14,31” segnala Francesca da Palermo. “Ho inviato la mia domande alle ore 08.00, secondo l’orologio ien, ma mi è uscita la schermata impossibile connettersi con il ministero, l’ho rinviata alle 08.03,domanda accettata alle ore 14.30. Stamattina ho letto l’email che la domanda è stata accettata alle 14.30, sono inca*****, ma non faceva fede l’orario di invio?” scrive un lettore di Milano. E con loro tanti altri.

Così chi ha cliccato alle 8.00, ma solo alle 13.00 ha letto "invio completato", in graduatoria si vedrà scalzare da chi magari ha cliccato alle 8.01, ma ha terminato l’invio alle 8.15. Le due righe diffuse ieri dal Viminale, che sembravano dare per buono l’orario di invio, vanno quindi considerate una svista, che però ha avuto l’effetto di abbassare per qualche ora la tensione di migliaia di persone esasperate da un sistema che procedeva a passo di lumaca…

Alla fine non è stata una vera e propria lotteria, ma quasi. La domanda, una volta inviata, doveva trovare aperta una finestra sui server del ministero e infilarcisi in tempo utile per aggiudicarsi una quota. Questione di fortuna, quindi, e chi ha fatto da sé, dovrà provare a rassegnarsi a questa evidenza. Patronati, associazioni e consulenti avranno in più l’ingrato compito di farla comprendere ai datori di lavoro che si sono affidati a loro servizi e che, specialmente se hanno pagato il servizio, difficilmente manderanno giù il rospo: potrebbero dubitare anche che il clic sia arrivato al momento giusto.

Qualche buona notizia c’è, infine, per chi ieri aveva visto sparire la sua domanda dopo un messaggio di errore del tipo “il modulo risulta già inviato”, apparentemente ingiustificato. Molti lettori svrivono che hanno ricevuto l’ e-mail che conferma la ricezione, senza segnalazione di errori, e questo nonostante sul loro software "Sportello Unico Immigrazione" non ci sia più traccia dei moduli inviati. Prima di disperare, andate a controllare la vostra casella di posta eletronica.

(16 dicembre 2007)

Elvio Pasca

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