In Gazzetta Ufficiale il taglio drastico dei tempi di permanenza ne Cie, in vigore dal 25 novembre. Per gli ex detenuti, il limite scende a 30 giorni
Roma – 11 novembre 2014 – Da diciotto a tre mesi. Sei volte in meno. Di tanto scende il tempo massimo di permanenza dietro le sbarre di chi ha l'unica colpa di essere in italia senza un permesso di soggiorno valido.
Il taglio è previsto dalla legge europea 2013- bis (L. 161/2014) arrivata ieri in Gazzetta Ufficiale, e sarà operativo appena il testo entrerà in vigore, cioè il 25 novembre.
Sarà sempre il giudice a convalidare e prorogare la permanenza degli stranieri irregolari nei Cie, ma "il periodo massimo di trattenimento dello straniero all'interno del centro di identificazione e di espulsione – recita la nuova legge – non può essere superiore a novanta giorni". Scaduto quel termine, lo straniero che non è statao identificato e rimpatriato andrà lasciato libero.
La nuova legge interviene poi anche su uno degli aspetti più critici dei Cie, cioè il passaggio al loro interno di ex detenuti stranieri che hanno scontato la pena in carcere, ma per i quali bisogna ancora terminare le procedure di identificazione per rimaptrio. D'ora in poi, "lo straniero che sia gia' stato trattenuto presso le strutture carcerarie per un periodo pari a novanta giorni puo' essere trattenuto presso il centro per un periodo massimo di trenta giorni".
L'abbassamento dei tempi di permanenza nei Cie è stato chiesto per anni dalle organizzazioni umanitarie, anche alla luce dei risultati dell'innalzamento a 18 mesi introdotto nel 2011. L'efficacia delle espulsioni, infatti, non è aumentata (effettivamente rimatriati meno del 50% dei trattenuti), ma nei Cie sono aumentate le tensioni, quindi le rivolte, e la disperazione, quindi gli atti di autolesionismo.
Stranieriinitalia.it