Non si fermano le tragedie dei barconi. Sami (Unhcr): "Mediterraneo luogo di morte, trovare alternative legali ai percorsi in mare"
Roma – 17 aprile 2015 – Dall'inizio dell'anno quasi mille profughi e migranti hanno perso al vita nel Mediterraneo. Ricordare tutte le vittime dell'immigrazione vuol dire anche riflettere e trovare il modo di fermare queste tragedie.
È per questo motivo che l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) saluta con favore l'ok della Camera dei Deputati all'istituzione della "Giornata nazionale in memoria delle vittime dell'immigrazione". Se la proposta di legge verrà approvata anche in Senato, si celebrerà già il prossimo 3 ottobre, secondo anniversario del naufragio in cui morirono 368 persone davanti a Lampedusa.
“Riteniamo molto importante questo passo concreto verso la celebrazione ufficiale di una giornata della memoria e dell’accoglienza – ha detto Carlotta Sami, portavoce dell’UNHCR per il Sud Europa – per ricordare tutte le vittime dell’immigrazione. Il Mediterraneo continua ad essere luogo di morte per migranti e rifugiati. Stimiamo che siano già 950 le vittime quest’anno".
"E’ fondamentale ribadire – continua Sami – che non possiamo assuefarci a queste tragedie. E’ opportuno fare una seria riflessione sulla istituzione di alternative legali ai pericolosi attraversamenti via mare. Queste morti possono essere evitate con un maggiore impegno internazionale nella ricerca e nel soccorso in mare.”