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Mattarella: “Mediterraneo non sia cimitero dei profughi e delle loro speranze”

Il presidente della Repubblica: “Dramma senza precedenti. L’Europa deve salvare  chi fugge da guerre, persecuzioni o povertà”

 
Roma  19 maggio 2015 – “I flussi che partono dalla Libia configurano un dramma umanitario senza precedenti di cui l'Europa deve farsi carico collettivamente, con senso di responsabilità, spirito di solidarietà e disponibilità all'accoglienza”. 
 
Così ieri a Tunisi il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo discorso davanti al Parlamento tunisino.  “Noi europei –  ha spiegato – dobbiamo renderci conto che, nella disperazione di migliaia di persone, che fuggono guerre, persecuzioni o povertà, e nell'imperativo morale di salvare prima di tutto le loro vite umane, sono in gioco i valori stessi, di pace e di libertà, su cui si fonda l'Unione Europea”. 
 
Secondo Mattarella,  “nelle ultime settimane, grazie anche, e soprattutto, all'iniziativa politica dell'Italia, è comunque cresciuta anche a Bruxelles la consapevolezza di quale sia la reale posta in gioco del dramma che stiamo vivendo”. “L'Unione Europea si sta preparando ad un cambio di passo nel modo di gestirlo”. 
 
“È indispensabile sviluppare rapidamente una maggiore cooperazione con i Paesi di origine e di transito dei flussi, ed è necessaria un'azione di forte contrasto alle reti criminali di trafficanti e scafisti che sfruttano i migranti”.
 
“Non possiamo rassegnarci  – ha aggiunto il presidente della Repubblica – ad un Mediterraneo trasformato in cimitero dei profughi e delle loro speranze. La vocazione di questo Mare straordinario è, invece, quella di essere un luogo di vita, un ponte di pace, un percorso di sviluppo e di dialogo”.
 
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