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Milano, “Sportello Unico troppo lento”

Poco personale, tardano i rilasci di nulla osta al lavoro e al ricongiungiemnto familiare. La denuncia della Camera del Lavoro

MILANO – Troppo lunghi i tempi dello Sportello Unico per l’immigrazione di Milano, sia sul fronte dei flussi d’ingresso che su quello dei ricongiungimenti. Serve più personale e una riorganizzazione, puntando al coinvolgimento degli Enti Locali.

Nel bilancio di fine anno tracciato dal Centro Immigrati dell Camera del Lavoro di Milano, la situazione dello Sportello Unico risulta critica, senza segni di miglioramento rispetto all’ allarme lanciato l’estate scorsa. Dal 14 marzo al 21 luglio 2006, sono state presentato a Milano 38mila richieste d’assunzione, ma "la lettura ottica non ha funzionato – scrivono i sindacalisti – e gli uffici hanno provveduto manualmente al disbrigo delle pratiche. Inoltre ci sono stati segnalati casi di evidenti errori nella graduatoria reperibile sul sito della prefettura di Milano".

"Ad oggi risultano trattate le 4876 del primo decreto flussi, – continua la Camera del lavoro – e sono in lavorazione le altre [che verranno accolte grazie al decreto flussi bis ndr]", ma "ci sono ritardi nella convocazione e nel contatto dei datori di lavoro". Si allungano quindi i tempi per il rilascio dei nulla osta al lavoro, e di conseguenza per l’ingresso regolare dei lavoratori stranieri in Italia.

Le cose non vanno meglio con i ricongiungimenti familiari, affidati allo Sportello unico da maggio scorso. "I tempi sono lunghissimi, a Milano oggi chi vuol ricongiungersi con un parente aspetta minimo quattro mesi per prendere un appuntamento ed entrare negli uffici competenti e altri cinque per il nulla osta" dice Maurizio Crippa del Centro Immigrati. Dopodiché bisogna ancora aspettare che il consolato rilasci il visto per l’ingresso del familiare in Italia.

Ma come si è creata questa situazione? "Innanzitutto sono aumentate le richieste di ricongiungimento a Milano e provincia, – spiega Crippa – mentre il personale continua e permanere precario e sopratutto in misura inadeguata. Oggi ci sono sei o sette persone, compresi gli interinali, ad occuparsi di ricongiungimenti e le richieste sono più di 10mila l’anno". Per uscirne, suggerisce Crippa, "occorre innanzitutto un intervento sugli organici, ma lo Sportello Unico deve anche chiedere aiuto agli enti locali, e in particolare al comune di Milano, che brilla per la sua assenza".

(22 dicembre 2006)

Elvio Pasca

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