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Ku Klux Klan, svelati online centinaia di nomi degli incappucciati. “Terroristi”

Gli hacker di Anonymous pubblicano una lunga lista con le identità degli affiliati all’organizzazione razzista. “Una forma di resistenza alle loro violenze e intimidazioni”

 

 

 

Roma – 6 novembre 2015 – Dopo l’antipasto servito qualche giorno fa, ieri gli hacker di Anonymous hanno svelato online le identità di centinaia di presunti affiliati al Ku Klux Klan, l’organizzazione che predica la supremazia dei bianchi a scapito di altre minoranze e che si è spesso macchiata di violenti atti razzisti. 

L’”Operation kkk 2015”, ribattezzata anche “hoodoff” (“giù i cappucci”), ha impegnato per quasi un anno gli anonimi smanettoni, che hanno scandagliato siti e forum di discussione degli affiliati, riuscendo a risalire a chi si nascondeva dietro i veri nomi dei frequentatori. Il risultato è una lista di nominativi e profili social, corredati spesso dall’alias utilizzato e dal grado ricoperto all’interno del KKK. 

“Alcuni membri di questa lista sono persone abbastanza pericolose, sociopatiche” ammonisce Anonymous, che ha pubblicato anche i loro luoghi di ritrovo sui social, Google + o Facebook. C’è poi una mappatura dei “gruppi d’odio del Ku klux Klan” in ben 25 Stati, a dimostrazione della penetrazione dell’organizzazione che si presenta come una rete di cellule indipendenti accomunate dal marchio KKK e dall’ideologia razzista. 

“Noi difendiamo la libertà di pensiero e di parola – specificano gli hacker – questa operazione non riguarda le idee dei membri del KKK, ma i comportamenti di membri del KKK che hanno tratti del terrorismo. Consideriamo la diffusione di questi dati una forma di resistenza alla violenza e alle tattiche di intimidazione utilizzate contro la società da veri membri di gruppi del Ku Klux Klan attraverso la storia” 

 Stranieriinitalia.it

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